Nuovo presidente e consiglio per gli Agronomi e i Forestali. Agricoltura, territorio e ambiente le sfide per i professionisti

Con la nomina di Lorenzo Tosi è iniziato il mandato per il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Verona, che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni. Tosi succede a Luca Crema, presidente dal 2017 fino ad oggi. L’assemblea degli iscritti, che si è svolta prima di Natale, è stata l’occasione per presentare la nuova squadra e le prossime attività. I consiglieri sono i dottori agronomi Michele Formenti e Filippo Chiari e i dottori forestali Anna D’Andrea, Francesco Segneghi, Cecilia Comencini, Luigia Pignatti, Giuseppe Palleschi e Nicola Varalta (junior).

Lorenzo Tosi, 54 anni, agronomo, è socio dal 1997 di Agrea, Centro di ricerca e sperimentazione di Verona, ed è specializzato in fitoiatria e fitopatologia, sia per quanto riguarda le colture agrarie che per gli ambiti urbani e il verde ornamentale. Guida un ordine professionale che conta 234 iscritti di cui 38 donne (16,2%) e 196 uomini tra agronomi (182) e forestali (52).

Il presidente Lorenzo Tosi
Foto di gruppo del nuovo Consiglio dei dottori Agronomi e Forestali di Verona

“Sono contento e onorato di essere a capo dell’Ordine scaligero guidato fino ad ora da Luca Crema”, esordisce Tosi. “Lo ringrazio a nome del Consiglio e dei colleghi per il lavoro svolto anche a livello istituzionale, in veste di presidente provinciale e regionale, per far conoscere le competenze e le professionalità che gli iscritti rappresentano all’interno del vasto panorama dei tecnici che operano sul territorio. Del resto l’agricoltura e l’ambiente hanno un ruolo centrale sia nella società che a livello economico”.

Quella dei dottori agronomi e forestali è un’attività multidisciplinare che si occupa da sempre della gestione tecnica e pratica del territorio e su di esso, rappresentando l’anello di collegamento tra il mondo agricolo e forestale e le istituzioni. “Data la centralità della professione anche nelle questioni ambientali il nostro mandato”, aggiunge Tosi, “sarà particolarmente mirato a promuovere il ruolo degli agronomi e dei forestali nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto considerando il momento storico in cui ci troviamo. La professione dell’agronomo e del forestale è in continua evoluzione, anche per supportare le aziende verso un’agricoltura e una gestione delle risorse forestali sempre più innovativa per il rispetto dell’ambiente”.

Il dottore agronomo è impegnato in molteplici contesti per la valorizzazione di intere filiere come ad esempio quelle vitivinicola, frutticola, zootecnica, olivicola e orticola, settori in cui il Veneto esprime produzioni di eccellenza, dietro le quali spesso spicca proprio la regia di un dottore agronomo. Il dottore forestale invece si occupa di una notevole quantità di attività legate alle filiere foresta/legno. Vi sono infatti molteplici forme di uso, come il settore energetico o il legname da opera. Inoltre vi sono competenze sviluppate nel tempo per la programmazione e la gestione di territori “fragili” in zona montana. Si entra poi anche all’interno di commissioni ambientali e paesaggistiche, per la progettazione e manutenzione del verde urbano e delle zone SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale). Entrambe le figure professionali sono poi altamente qualificati nella progettazione, realizzazione e gestione del verde ornamentale, dalle piccole aree fino ai grandi parchi urbani.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail