Rete degli studenti, Verona è sorda alle esigenze dei giovani

La Rete degli Studenti medi di Verona interviene dopo le ultime notizie di tentativi di suicidio da parte di giovani studenti della nostra città all’interno delle mura scolastiche: “Da subito abbiamo chiesto che si intervenisse seriamente in ambito di salute mentale, per evitare che il peso della pandemia, che si aggiunge a un generale malessere sociale che caratterizza questi decenni, potesse schiacciare la nostra generazione” afferma Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona.
La scuola deve avere un ruolo centrale per tentare di arginare il disagio giovanile, e gli ultimi due episodi all’interno di un liceo veronese dimostrano che sono proprio gli spazi scolastici il luogo in cui si decide di mandare richieste d’aiuto.
Che però rimangono inascoltate.
Il clima scolastico, tra l’altro, oltre a non migliorare le condizioni di chi si trova in difficoltà, è troppo spesso parte del problema: un ambiente competitivo, fonte di ansia e stress, poco stimolante, contribuisce a lasciare indietro gli studenti.
“Servono interventi seri, ora più che mai, per tutelare il benessere psicofisico di ognuno, dentro e fuori dalle mura scolastiche.
Non possiamo permetterci di restare immobili davanti a queste situazioni, che soprattutto non possono passare all’opinione pubblica come casi isolati o sporadici episodi di cronaca, perché non lo sono. Non servono altre dimostrazioni, vogliamo interventi strutturali sul modello scolastico e sulla salute mentale subito” conclude Velotta.

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