Sive di Legnago, società di raccolta rifiuti, è diventata una struttura cardioprotetta per lavoratori e utenti non solo dell’azienda

(di Stefano Cucco) Ora anche Sive, partecipata del Comune di Legnago, che si occupa della raccolta dei rifiuti in 13 comuni della Bassa veronese, Legnago, Cerea, Boschi Sant’Anna, Minerbe, Pressana, Sanguinetto, Roveredo di Guà, Veronella, Zimella, Cologna Veneta, Bonavigo, Albaredo d’Adige e Villa Bartolomea, risulta essere un’azienda cardioprotetta in quanto si è dotata di un defibrillatore, apparecchio che se usato tempestivamente, in caso di necessità, può salvare la vita. 

E’ stato, infatti, da poco installato nella sede della Servizi Intercomunali Verona Pianura srl, ubicata in via Franco Modigliani, a San Pietro di Legnago, un defibrillatore automatico esterno (Dae), che si differenzia da quelli manuali per la capacità di rilevare automaticamente se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente. Il defibrillatore automatico esterno (DAE) è un apparecchio portatile in grado di rilevare automaticamente i ritmi cardiaci anomali che causano un arresto cardiaco e di erogare, se indispensabile, lo shock elettrico necessario a far ripartire il cuore. 

Attraverso gli elettrodi il DAE, infatti, può monitorare il ritmo cardiaco e somministrare uno shock elettrico solo in caso di effettiva necessità. Il defibrillatore è stato registrato presso la centrale Suem 118 di Verona, che ne vedrà l’operatività ed, in caso di necessità, può chiederne l’uso anche all’esterno dell’azienda stessa. Infatti, potrà essere utilizzato anche dalle aziende vicine a Sive in caso di necessità. 

Dopo la somministrazione dello shock, al soccorritore viene indicato di praticare la rianimazione cardiopolmonare (CPR). A intervalli regolari (due minuti), il DAE dirà nuovamente al soccorritore di non toccare la persona e procederà al controllo del ritmo cardiaco dando, se necessario, ulteriori shock. 

L’uso del DAE permette a chiunque di aiutare una persona in arresto cardiaco, dalla prima fase critica fino all’arrivo del personale sanitario. Ovviamente, non in tutti i casi sarà necessaria la defibrillazione: in tali situazioni, il DAE indicherà che non è necessaria l’erogazione dello shock elettrico e dirà al soccorritore di continuare la rianimazione cardiopolmonare (CPR). 

Ciò non significa che il DAE non stia funzionando in modo corretto: al contrario, sarà necessario mantenerlo in funzione e non staccarlo dalla persona, continuando a seguirne le istruzioni fino all’arrivo dei soccorsi. “Nonostante il Dae possa essere utilizzato anche da persone non formate”, “la nostra  società”, afferma Roberto Donà, presidente di Sive, “ha deciso di formare alcuni lavoratori, con una collaborazione con la Croce Rossa di Cerea. 

In particolare, abbiamo già dato mandato di formare 12 nuove figure, oltre a quelle già presenti in azienda, avendo circa il 15% della forza-lavoro formata. Salute e sicurezza sul luogo di lavoro”, conclude il presidente, “rappresentano per noi una priorità assoluta, che passa anche dal garantire un ambiente cardioprotetto”. Ricordiamo che Sive rileva una presenza media giornaliera di 90 persone in piena affluenza (operativi e amministrativi) oltre agli utenti.

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