Studente offeso e preso in giro dai compagni per delle cicatrici al viso. E’ avvenuto in una scuola della Bassa veronese

Uno studente di 12 anni di un paese della Bassa veronese è stato ritirato dalla scuola dai genitori in quanto veniva preso in giro ed offeso da alcuni compagni a causa delle cicatrici che ha sul viso e sulla testa, conseguenza di un grave incidente stradale avvenuto lo scorso anno.
I genitori, constatata la sofferenza del figlio a causa delle offese e del dileggio dei compagni, hanno deciso di chiedere al Preside dell’istituto frequentato dal ragazzo il ‘nulla osta’ per cambiare scuola. Secondo genitori perfino un insegnante avrebbe toccato le cicatrici. Il presidente dell’Associazione Italiana Famigliari e Vittime della Strada chiede che il Ministro dell’Istruzione mandi un’ispezione nell’istituto.
Episodi del genere oggi vengono classificati con il termine di ‘bullismo’, ma sono sempre esistiti. Sono effetto della maleducazione, dell’ignoranza e anche di una certa cattiveria che purtroppo c’è in fondo all’animo umano di alcuni, sempre troppi, e che nei bambini e nei ragazzi a volte si manifesta più facilmente che negli adulti. Chi non ricorda del compagno obeso che veniva dileggiato con la cantilena ‘ciccio bomba cannoniere…’? O quello che veniva preso in giro perché portava gli occhiali chiamandolo ‘quattro oci e du stanghete’? In ogni classe, in ogni compagnia, in ogni gruppo di ragazzi c’è sempre stato e sempre ci sarà chi, più aggressivo, maleducato e cattivello, si renderà protagonista di questi episodi disdicevoli, che purtroppo fanno parte della vita.
Particolarmente grave quando ad essere presi di mira sono ragazzi vittime di incidenti o di malattie, come il ragazzino della bassa con le cicatrici.
La scuola, cui i genitori affidano i loro figli, è un ambiente delimitato, protetto, sorvegliato in cui questi episodi non devono accadere e gli insegnanti hanno il dovere di vigilare affinché non accadano e, quando accadono, di intervenire stroncandoli sul nascere. Lo possono fare con lo strumento dell’educazione, spiegando ai responsabili delle offese perché non lo devono fare e facendoli ragionare e, affinché la spiegazione venga ben memorizzata, infliggendo anche delle punizioni.
I genitori del ragazzino hanno tutte le ragioni e hanno chiesto di cambiare scuola. Ma è la scuola che deve cambiare!

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