Waltz, le sfaccettature del ballo diventano metafora della vita attraverso musica e storia. Domani sera al Camploy

Nell’ambito della rassegna L’altro teatro organizzata dal Comune di Verona, domani sera alle 20.45 in scena al teatro Camploy lo spettacolo Waltz. Messo in scena da Arte3 in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona, si avvale della coreografia di Marcella Galbusera ed è interpretato dai danzatori Marco Bissoli, Lucrezia C. Gabrieli, Marco Mantovani e Manuela Padovani, che hanno contribuito alla sua creazione.

Con Waltz un ballo da sala, il valzer, diventa metafora della vita: un microcosmo per parlare dell’esistenza, delle sue gioie, delle sue angosce. Dal romanzo Le luci di Hollywood (1935) di Horace McCoy (da cui Pollack trasse il celebre film con Jane Fonda) allo spettacolo teatrale Le bal (1980) che nell’abbracciare mezzo secolo di vita verteva su più balli, il fascino di elevare un ballo da sala a simbolo del nostro vivere da sempre riesce a ispirare sia i coreografi che i registi di teatro e di cinema.

Marcella Galbusera sceglie il valzer, il ballo da sala che simboleggiò i fasti e l’agonia dell’impero austro-ungarico. Lo decontestualizza e ne fa un percorso esistenziale senza tempo pur ripercorrendone fasi musicali specifiche, ben definite: dal valzer ciaikovskiano dello Schiaccianoci a quello di Sciostakovic reso celebre da Kubrick con Eyes Wide Shut, a valzer felicemente contaminati dal jazz, sono tante le declinazioni di questa danza nata dal Ländler.

Riesce così a dare vita a quadri autonomi dove si mettono in evidenza pregi e difetti del genere umano, i lati comici e grotteschi, la propensione alla cosiddetta normalità e di conseguenza la tendenza a isolare chi non è allineato ai canoni prestabiliti. Ma non c’è soltanto il valzer a scandire questi spaccati di vita. Ci sono anche le musiche eseguite dal vivo da Stefano Benini e il digital sound di Massimo Rubulotta a ricalcare i mille volti del genere umano, le sue contraddizioni, le sue ansie, i suoi tentativi disperati di sostenersi a vicenda, vanificati spesso dagli egoismi.

I biglietti sono in prevendita da Box Office Verona, via Pallone 16, tel. 045 8011154 e online su www.boxofficelive.it. Dalle 20 di domani sera biglietti in vendita anche al Teatro Camploy.

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