Vista la preoccupante diffusione della variante delta Zaia corre ai ripari. Con l’Ordinanza n.112 del 19 luglio 2021, recante “ Misure urgenti innamorai di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni” e “alla luce dell’esperienza maturata e dei dati epidemiologici e sanitari raccolti, vengono adottate misure di adeguamento delle restrizioni disposte con precedenti provvedimenti”.

I provvedimenti consistono nell’“effettuazione del tampone molecolare o antigienico all’ingresso diretto o indiretto da alcuni paesi europei dell’elenco C dell’allegato 20 del DPCM 2.3.2021 e altre disposizioni precauzionali”.

In sostanza in aggiunta alle vigenti misure è dato mandato agli Organi sanitari di organizzare dei presidi presso aeroporti e porti per effettuare “su base volontaria” tamponi a chi entra o rientra in Veneto.

L’ordinanza non ha valore di obbligo. E’ solo una “forte raccomandazione” per chi, non vaccinato arriva in Veneto da: RegnoUnito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria, compresi tutti quelli che vi abbiano soggiornato nei 14 giorni precedenti.

Un provvedimento opportuno e tempestivo. Che però manca di un carattere fondamentale: l’obbligatorietà. Ancora una volta tutto è lasciato al buonsenso di ognuno. Nella speranza che il buonsenso abbia un diffusione maggiore del virus.