103 mila sbarchi in 8 mesi. Non si può travasare l’Africa in Italia

(di Gianni De Paoli) Molti s’erano illusi che 103 mila sbarchi in 8 mesi fossero un problema lontano, di Lampedusa o di Porto Empedocle. O che forse ci avrebbe toccato chissà quando. Oppure che potesse valere come benemerenza nei confronti dell’Europa: noi li prendiamo tutti e voi in qualche modo ci ricompensate della nostra sensibilità umanitaria. Ma questa benemerenza ha fruttato qualcosa? No. Ci stanno venendo tutti addosso e basta. Siamo scivolando nell’autolesionismo e nella follia politica.

Non si può travasare l’Africa in Italia

«Tutta l’Africa in Italia non ci può stare». Lo ha detto anche Zaia, che non è un pericolo xenofobo. Gli Africani sono più di un miliardo. Per capirlo non è necessario farli arrivare tutti qui. Il cervello umano, se non ha la capacità di prevedere il futuro, almeno quella di fare due calcoli elementari ce l’ha. E’ mai possibile che i fautori dell’accoglienza non li abbiano fatti? E quando avranno realizzato che travasare in Italia tutta l’Africa è impossibile, che cosa decideranno di fare? Sfideranno, oltre alla logica, la legge fisica dell’impenetrabilità dei corpi?

103 mila sbarchi in 8 mesi
immigrati

Sono 9 mila gli immigrati irregolari che sono già stati portati in Veneto, spalmati su tutto il territorio in nome dell’’accoglienza diffusa’. I Sindaci, senza distinzione di partito, cominciano a preoccuparsi perché non sanno più dove metterli. “Siamo al collasso!” dicono. Ed è vero.
Tutto previsto. Tutto prevedibile. E intanto continuano ad arrivare.

Gli sbarchi raddoppiati

Finora i governi si sono comportati come se il problema non esistesse. Anche il governo attuale, che è di destra, contrariamente agli impegni elettorali che promettevano il “blocco navale”, ha lasciato entrare in Italia il doppio degli Africani arrivati l’anno scorso. E ne continuano a sbarcare.
Fino a quando potrà continuare così? Gli elettori si chiedono che cosa è andata a fare la Meloni per ben due volte in Tunisia, se è proprio da lì che partono i barconi? Ci auguriamo tutti che si tratti solo di una questione di tempo. Altrimenti sarebbe un bel guaio. Per l’Italia. E anche per la credibilità della destra che governa.

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