Gli impianti dentali sono ormai il modo più comune per sostituire i denti naturali persi per diversi motivi. Come sostituti di singoli elementi o come pilastri di ponti fissi. Sono 15 milioni gli italiani che sono ricorsi a questo ti po di protesizzazione dentaria e ogni anno si calcola che ne vengano inseriti due milioni e mezzo.
Propriamente si definiscono impianti biointegrati perché il loro inserimento nell’osso prevede che vengano integrati attraverso un processo biologico che ne garantisce la stabilità creando un rapporto molto stretto fra le cellule ossee e il titanio, che è il materiale che li costituisce per la quasi totalità. Non si tratta quindi di una semplice stabilizzazione meccanica, ma di un vero e proprio legame biologico. Il tutto completato dal sigillo che la mucosa gengivale instaura attorno alla parte emergente dell’impianto, simile a quello che avviene al colletto del dente naturale.
La protesi su impianti ha progressivamente fatto diminuire quella tradizionale. Una volta se si perdeva un dente veniva allestito un ponte. Ciò implicava che i due denti adiacenti alla breccia venissero adattati a pilastri del ponte, limandoli e quindi creando una perdita di sostanza artificiale per fare spazio alle corone protesiche. Con gli impianti il vantaggio è che i denti naturali adiacenti vengono rispettati.
Se poi venivano persi i denti dei quadranti posteriori e non c’era più la possibilità di utilizzare un dente naturale come pilastro di ponte si ricorreva alla protesi mobile, che, per quanto ben fatta, era pur sempre qualcosa di instabile all’interno della bocca che doveva essere rimosso per la pulizia. Un fastidio anche psicologico, specie per le persone più giovani.
Oggi gli impianti hanno permesso di evitare tutto questo. Ponti, scheletrati e dentiere se ne fanno ancora, ma solo quando, per qualche motivo, non è percorribile la strada implantologica.
Ma come in tutte le cose c’è anche il rovescio della medaglia. Gli impianti necessitano di una grande cura igienica per evitare che la placca batterica che si deposita nel punto di emergenza dalla gengiva possa produrre delle infiammazioni, le perimplantiti, che in molto casi, procedendo in profondità nell’osso, possono compromettere la stabilità dell’impianto. Quindi per la durata dell’impianto diventa fondamentale il ruolo del paziente che deve attuare un’igiene orale sistematica e accurata.