La stampa quotidiana ha “celebrato” l’approvazione in prima lettura del nuovo strumento urbanistico della Città di Verona e ci ha riportato le dichiarazioni “festose” del Sindaco e dell’Assessore che hanno visto così completata la loro fatica. Mi sono chiesto se è una “festa elettorale!”, o se invece è una vera vittoria e così sono andato a leggere la norma e mi sono convinto che anche questa è una “festa effimera ed elettorale”, anche se dimenticano che le modalità di voto del Consiglio sono sempre sub iudice, nonostante i funzionari abbiano modificato il loro parere come si legge sul giornale; ma sarà vero?! [//]Correttamente è stato anche scritto che dopo 60 giorni il Consiglio dovrebbe esaminare le eventuali osservazioni, ma non è proprio così. Il PAT deve prima essere pubblicato e messo a disposizione della città, perché i cittadini prendano visione e facciano le loro osservazioni.
Il documento dovrà essere completo e cioè: riportare, sia pure sommariamente, i concetti espressi dai Consiglieri intervenuti nel lungo dibattito; le operazioni di voto ed infine tutto il documento modificato con gli emendamenti accolti e le relative cartografie aggiornate ed i vari allegati modificati, quindi necessita di una stesura che non è di poco conto e non implica tempi brevi.
La delibera da esporre al pubblico non è la sola proposta, ma tutto il ragionamento fatto dal Consiglio, ed è obbligatorio perché abbia validità per la pubblicazione, che deve essere sottoscritta dal Presidente del Consiglio e dal Segretario Generale, che se ne assumono la responsabilità per la conformità e completezza.
E’ un atto necessario, perché chi ha interesse a fare le osservazioni, deve sapere le motivazioni.
Per fare questo e per predisporre tutte le tavole da esporre in apposito locale aperto al pubblico, ci vorranno 15 giorni? Penso di si.
Esposta la delibera, dopo quindici giorni, diventa definitiva e da quella data decorrono 60 giorni per le osservazioni e siamo già a 90 giorni. Gli Uffici dovranno istruire le pratiche per rispondere alle osservazioni dei cittadini, che saranno trasmesse alla Commissione Consigliare che fa le sue valutazioni; se tutto è rapido ci vorranno altri trenta giorni, e si arriva a quota 120. Infine, si va in Consiglio e qui la cosa diventa difficile, perché ciascuna osservazione dovrà essere discussa e votata. Quanto tempo ci vorrà? nessuno lo sa, né lo si può immaginare, perché è pacifico che i 680 emendamenti bloccati con il ricorso alla procedura straordinaria richiesta dalla maggioranza per approvare il PAT , si trasformeranno in osservazioni , bastando una piccola modifica al testo; altri ne arriveranno dai privati, che vedranno magari bloccate le loro case, o le loro aspettative, altri ancora le faranno e Società od Enti, che si vedranno sminuire il loro patrimonio.
Sul PRG Sironiano, poi finito nel cestino, si pensava arrivassero circa 2000 osservazioni, il PAT sarà meno contestato?! Speriamo di si, comunque ve ne saranno circa 1000, oltre ai 680 già annunciati, il che porta a 1700 osservazioni ed altrettante votazioni.
Allora i 60 giorni previsti “amichevolmente” dai nostri giornalisti e dagli amministratori, che vogliono celebrare le elezioni con la medaglia di aver fatto il nuovo PRG, oggi PAT, è solo un piccolo sogno che non è diventato completamente realtà.
C’è pure un però, come sempre ed è la Regione Veneto, che ha delle idee diverse su Verona e recentemente ha deliberato un atto di indirizzo per l’obbligatorietà ad adeguare i piani urbanistici comunali a quelli di piano superiore e ciò è avvenuto precisamente in data 21 marzo 2006! Ed il nostro PAT non è a posto ed è successivo alla disposizione. Non so allora che accadrà dello strumento urbanistico laddove vi è contrasto e sappiamo che vi erano delle difformità notevoli tra le due ipotesi, tanto che l’Assessore Uboldi ha minacciato il ricorso al TAR. Altro intoppo!
Concludendo, debbo dire che, mancando una politica concordata, si prospetta un programma di lavoro alquanto complicato ed arduo da eseguire in tempi rapidi e verso fine legislatura.
Chissà quando vedremo allora adottato dal Consiglio Comunale e trasferito alla Regione Veneto il PAT; con la conseguenza che tutto si blocca, salvo naturalmente “le grandi operazioni di chi è forte”, come al solito, e ciò non fa onore a chi ci amministra oggi.
Le conseguenze negative di questa operazione limitata e precaria si vedranno subito sul mercato immobiliare, con la lievitazione dei prezzi per chi cerca casa e sperava nello strumento urbanistico, che non ha risolto i problemi di chi nulla ha.
Andreotti diceva che gli interessi della destra si fanno con i Governi di sinistra e gli amministratori di Verona ne sono un esempio!
L’Adige, 1 Aprile 2006, pagg. 1 e 2