L’aeroporto Catullo stringerà la prossima settimana un accordo di cooperazione con l’aeroporto di Vladimir, regione a nord-ovest di Mosca, in Russia. Si dirà: e allora? E allora è curioso che una struttura “rifiutata” dal Consorzio Zai venga accolta a braccia aperte appena a un kilometro di distanza. [//]
Un paio d’anni fa, infatti, la Regione di Vladimir avviò una gara per costruire un aeroporto, un interporto con annessa zona industriale più un gestore informatico del tutto con lo scopo di diventare una delle principali piattaforme logistiche per l’espansione economica della Russia, oggi uno dei motori d’Europa.
A vincere la gara fu una società trentina, il Gruppo Pasit di Rovereto, che scese a chiedere alla Zai di Verona ed alla “consorella” di Padova di realizzare assieme il progetto, mettendo così a frutto il know how delle due strutture pubbliche. Entrambe però rifiutarono, lasciando alla sola Pasit il compito di chiudere l’operazione. Che, infatti, venne chiusa al meglio, realizzando le infrastrutture e portando a casa un ricco cachet. Euro che, evidentemente, alle due realtà venete non interessavano. Adesso che Vladimir ha le strutture non ha perso “il vizio” di cercare a Nordest partner.
Così, i prossimi 8 e 9 maggio, il governatore di Vladimir, il suo vice, e il capo delle relazioni economiche internazionali scenderanno al Gabriele d’Annunzio di Montichiari per chiudere un accordo di collaborazione. Insomma, la Catullo Spa si fida di una realtà quanto meno sottostimata dalla Zai.
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14/12/2024
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