“Educare attraverso lo sport” è il tema del convegno organizzato nella sala conferenze del museo Nicolis dalla Polisportiva San Giorgio Villafranca per il 60°.
Silvia Nicolis ha fatto gli onori di casa di una serata, moderata dal coach professionista Massimo Merlini, dedicata allo Sport inteso come strumento per la formazione non solo di atleti ma di cittadini responsabili, come ha sottolineato nell’introduzione il presidente della PSG Gabriele Orsi.
«Fondamentale è la sinergia che ci deve essere tra le associazioni sportive e il Comune – ha sottolineato l’assessore Roberto Dall’Oca -. Sinergia che non è mancata in questo anno di transizione tra il precedente Direttivo della Psg e quello attuale».
Cristiano Caporali, tecnico sport endurance, attraverso aneddoti di sportivi famosi ha spiegato gli ingredienti del successo: «Sogno, fallimento, perseveranza, creatività, rispetto, gruppo: tutto questo dà la prestazione. Non per essere migliori degli altri, ma per migliorare se stessi».
Ospiti in sala due giocatori del Chievo. Riccardo Meggiorini ha ricordato la sua partenza da ragazzino da Bovolone a Milano: «Certo, ci vuole fortuna, ma bisogna andarsela a cercare e deve essere continuamente aiutata. Sono esperienze di vita che ti formano».
Nicola Rigoni ha introdotto il discorso della famiglia: «E’ importante da un lato avere un contesto familiare che supporti l’atleta, ma è un errore mettere troppa pressione ai ragazzi, con il risultato di fargli perdere l’amore per l’attività sportiva». Considerazione condivisa dal tennista Juri Margotto: «Nella mia esperienza di istruttore di tennis ho potuto constatare quanti ragazzi di talento hanno abbandonato per colpa di genitori che si sentivano a loro volta dei coach professionisti».
Il procuratore Andrea d’Amico ha messo in evidenza quale deve essere il lavoro di una Polisportiva: «Molti giocatori hanno evitato di finire su una brutta strada fatta di delinquenza grazie a questo tipo di associazioni».
Infine il campione olimpionico Roberto Di Donna ha messo l’accento sul concetto della parola sport: «Deve essere e deve rimanere un gioco. Gianni Morandi cantava che “1 su 1000 ce la fa” ed è proprio così. Non deve essere perso di vista questo assunto. Se si vuole provare ad arrivare servono motivazione, fame e sacrifici».