(di Gianni De Paoli) L’eliminazione del denaro contante è una fissazione della sinistra. Sono convinti che così verrà eliminata l’evasione. Balle. L’unico modo per eliminarla è abbassare le tasse al 20/25%: la flat tax. Finché rimarranno al 50% l’evasione ci sarà sempre. E chi evade si darà anche l’autoassoluzione della legittima difesa. Lo sanno anche quegli economisti e quei politici che propongono l’abolizione del contante. Ma il vero obiettivo è altro. Per quei politici che la propongono è un modo per fare demagogia incassando consenso a basso costo. Facendo credere di combattere l’evasione danno a vedere alla gente di essere dalla sua parte. In realtà fanno l’interesse delle banche, che ad ogni transazione incassano una commissione.
Ma quel che è più grave è che contribuiscono a uccidere la nostra libertà mettendola nelle mani di pochi. Eliminato il contante i pagamenti avverranno col bancomat e con le carte di credito. Così i nostri dati, gusti, movimenti, capacità di spesa saranno controllabili da qualcuno, alla faccia della privacy. Un modo per tenere in pugno chiunque. Scomparso il contante e lasciato tutto in mano alle banche, l’oppositore o chi fosse incappato in qualche sventura finanziaria e si trovasse con i conti bloccati potrebbe non avere neanche i soldi per mangiare.
Per ottenere l’abolizione del contante (cashless) il governo Conte, che è uno strumento nelle mani delle oligarchie finanziarie internazionali, s’è addirittura inventato il cashback, invogliando la gente a usare la moneta elettronica attraverso la lotteria degli scontrini e l’escamotage dei rimborsi.
Fanno credere che per ogni acquisto sarà rimborsato il 10%. Ma pochi sanno che al massimo saranno rimborsati 15 euro. Quindi su un acquisto di 500 euro lo stato non riverserà 50 euro, ma solo 15. E così via. Fino a un massimo di 150 euro in 6 mesi. E se per 150 euro in sei mesi, che sono 80 centesimi al giorno, e per una lotteria gli italiani sono disposti a consegnare la loro privacy e, in ultima analisi, la loro libertà, beh, allora vuol dire che meritano veramente di diventare degli schiavi.