Dopo le dichiarazioni a caldo di Mariotti, esponente storico della destra veronese oltre che capogruppo di FdI in Consiglio comunale, si schiera sulla stessa linea anche Nicolò Zavarise, capogruppo della Lega.

«L’introduzione della cosiddetta “clausola antifascista” nel regolamento per l’occupazione di suolo pubblico è l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione comunale ossessionata dalle bandiere ideologiche e incapace di affrontare i problemi e i bisogni reali della città e dei suoi cittadini».   

Per Zavarise le priorità sono la sicurezza, la viabilità, il miglioramento dei servizi. «Tutti punti dove l’amministrazione è silente; preferendo invece provvedimenti strumentali e pretestuosi, privi di qualsiasi utilità concreta. Pretendere una dichiarazione di antifascismo come condizione per l’utilizzo di spazi pubblici è pura follia ideologica».  

Clausola antifascista. Il vero volto ideologico dell'amministrazione Tommasi

«L’ipocrisia di questa amministrazione di sinistra – continua l’esponente della Lega- emerge con evidenza nei fatti: da una parte si fregiano di superiorità morale con questa filosofia ideologica, dall’altra chiudono gli occhi quando i loro rappresentanti insultano le forze dell’ordine, come ha fatto l’assessore Buffolo, o quando consiglieri comunali di questa maggioranza, con le loro azioni, legittimano di fatto le occupazioni abusive, dimostrando di non avere alcun senso della misura, piegando tutto alle proprie convenienze». 

Con la clausola antifascista si rivela l’indole autoritaria della sinistra

« Questo regolamento è un atto di arroganza e prevaricazione che tradisce l’autentica natura autoritaria di questa giunta: una maggioranza che, in nome di una presunta superiorità morale, sfrutta il peso delle parole per silenziare il dissenso e imporre il pensiero unico.  Verona merita amministratori impegnati per il bene comune, non politicanti impegnati a strumentalizzare la storia per dividere i cittadini e rafforzare la propria ideologia. Ai veronesi serve una politica concreta, non crociate ideologiche che sanno tanto di ipocrisia e intolleranza».