Un grave lutto ha colpito l’economia e l’imprenditoria di Verona: questa mattina, nella sua abitazione, si è spento all’età di 85 anni Giordano Veronesi, figura di spicco nel panorama agroalimentare italiano e internazionale.
Giordano Veronesi rappresentava la seconda generazione alla guida del Gruppo Veronesi, fondato dal padre Apollinare nel 1958. Con i fratelli Carlo e Bruno, ha trasformato l’azienda di Quinto di Valpantena in un colosso del settore agroalimentare, capace di vantare oggi oltre 10.000 dipendenti e un fatturato che supera i 3 miliardi di euro. Sotto la sua guida, il Gruppo ha consolidato il ruolo di leader nazionale nella produzione di mangimi e nel settore delle carni, con marchi noti come Aia e Negroni.
Oltre all’attività imprenditoriale, Veronesi ha ricoperto importanti ruoli istituzionali. È stato presidente di Confindustria Verona dal 1991 al 1997 e vicepresidente di Federalimentare dal 1995 al 1999. Sempre legato alla sua terra, ha contribuito allo sviluppo economico e culturale del territorio, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della comunità.
Numerose le dichiarazioni di cordoglio da parte delle istituzioni e del mondo politico. Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei deputati, ha dichiarato: “Esprimo cordoglio per la scomparsa di Giordano Veronesi. Ne ricordo l’impegno, la visione, il contributo allo sviluppo economico del territorio, la passione per la cultura e l’amore per Verona. Rivolgo le mie condoglianze ai familiari e un pensiero ai collaboratori e al personale aziendale.”
Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricordato l’imprenditore come “un grande capitano d’industria” e “un animo battagliero innamorato della sua città”. Zaia ha lodato l’impegno di Veronesi nel far conoscere la qualità del Made in Veneto a livello internazionale, esprimendo vicinanza alla famiglia e ai collaboratori.
Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura, ha descritto Veronesi come “un imprenditore con il lavoro nel DNA”, capace di innovare senza dimenticare le radici della tradizione. “La sua eredità imprenditoriale – ha aggiunto – continuerà a essere un punto di riferimento per il settore agroalimentare italiano”.