(di Angelo Paratico) Gli storici sanno che le disposizioni lasciate dai re vengono disattese subito dopo la loro morte. Dunque, non dovremo stupirci del fatto che la gran parte dei cardinali che entreranno nella Cappella Sistina per il Conclave non seguiranno la linea indicata da papa Bergoglio. Del resto, lo stesso papa Francesco fu eletto da una maggioranza di cardinali nominati da Wojtyla e Ratzinger, che non erano certo dei terzomondisti.
Dunque, pensiamo che Timothy Dolan, Arcivescovo di New York, potrà essere un papa adatto per raddrizzare alcuni dei cedimenti dottrinali compiuti da Bergoglio e potrebbe anche essere un papa in antitesi rispetto alle tesi del suo predecessore: toccherà poi al suo successore, che verrà eletto fra una decina d’anni, per arrivare a una vera sintesi.
L’unico papa anglosassone nella bimillenaria della Chiesa è stato l’inglese Nicola Breakspear, che regnò quasi 5 anni sotto al nome di Adriano IV e morì nel 1159, dopo aver svolto un’opera egregia in Europa.

Il cardinale Timothy Dolan sarà uno dei numerosi cardinali statunitensi aventi diritto di voto nel conclave papale del 2025 ma è certamente il più trumpiano di tutti. Dolan, che ha votato nel conclave del 2013, dopo le dimissioni dell’ex Papa Benedetto XVI, è stato nominato arcivescovo nel 2009 e cardinale nel 2012. Dolan ha detto di essere “onorato” di aver partecipato al conclave che ha eletto Francesco al pontificato nel 2013 e di averlo accolto a New York nel 2015. L’altrieri ha reso un accorato omaggio a Papa Francesco, dopo la lettura del Vangelo, durante la messa del lunedì di Pasqua nella Cattedrale di San Patrizio a Manhattan.
Nato il 6 febbraio 1950, Timothy Dolan è cresciuto nel Missouri come uno dei cinque figli di Shirley e Robert Dolan, secondo il sito web dell’Arcidiocesi di New York. Ha frequentato il Pontificio Collegio Nordamericano a Roma, dove ha conseguito la Licenza in Teologia Sacra presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, è stato poi ordinato sacerdote a Saint Louis, il 19 giugno 1976. Dolan ha ricoperto numerose cariche dirigenziali nella diocesi in tutti gli Stati Uniti durante il suo servizio come sacerdote, a Milwaukee e poi come presidente dei Catholic Relief Services.
Dolan ha già ricoperto la carica di presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti. Attualmente è membro del Dicastero per le Chiese orientali e del Dicastero per l’Evangelizzazione. Noto per la difesa della dottrina cattolica e l’approccio conservatore alla teologia, egli è una figura ricorrente nei media statunitensi e viene spesso consultato dai media ed è apprezzato per la sua saggezza.
Tecnicamente, ogni maschio battezzato di religione cattolica romana può essere eletto papa, anche se tradizionalmente, dal 1378, il papa viene scelto dal Collegio dei Cardinali. Gli esperti dicono che difficilmente potrà essere eletto. Ma mi piacerebbe sapere chi aveva previsto l’elezione di un gesuita argentino come Bergoglio? Non dobbiamo poi dimenticare una espressione che appare fuori moda e non viene più citata, ovvero che non è l’interesse e la logica che guidano la scelta dei cardinali, bensì lo Spirito Santo.
Timothy Dolan proviene dalla nuova Roma d’oltreoceano, ed è molto carismatico ed energico, ma ecco che i suoi punti di forza vengono visti come debolezze nel nostro mondo di debosciati. Infatti, i suoi punti percepiti come negativi paiono perfetti per poter creare una forte antitesi al pontificato di papa Francesco. A 75 anni non potrà durare molto a lungo, però con la sua opera potrà aprire la strada a un nuovo successore, capace di dividere il grano dalla gramigna, seminati nell’immediato passato, a partire da papa Paolo VI. Come si è sempre detto, chi siede sul trono papale, acquisisce la romanitas ovvero la capacità di vedere nel futuro.