Il ‘Tavolo permanente per la Palestina a Verona’ chiede un incontro urgente con i consiglieri comunali “per rispondere”, fanno sapere, “al grido disperato del popolo palestinese, attualmente vittima di apartheid e di pulizia etnica”.
Il Tavolo, che raccoglie varie associazioni e realtà civiche spontanee, tra le quali Amnesty International, la Comunità Cristiana di Base, il Movimento Nonviolento, Medici Senza Frontiere, Pax Christi, Para Todos e altri, esprime con queste parole “la grave preoccupazione per ciò che accade a Gaza e nei territori palestinesi occupati dagli israeliani, soprattutto per il livello di violenza che ha raggiunto l’azione militare”.

“Ricordando tutta la vicenda”, prosegue la nota, “e le violazioni del diritto internazionale compiute da Israele dal 1947 ad oggi e le stragi nella striscia di Gaza a seguito dell’eccidio compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023, il Tavolo permanente per la Palestina a Verona ricorda come a molti governi democratici occidentali è mancata non solo la condanna delle atrocità e delle continue violazioni del Diritto Internazionale perpetrate da Israele, ma, nonostante la pressione dell’opinione pubblica affinché venga interrotta la fornitura di armi a Tel Aviv, Stati Uniti e Germania continuano ad essere i principali fornitori di strumenti militari (dati Sipri), e l’Italia è il terzo paese che continua ad esportare “armi e munizioni per 2 milioni di euro, nonostante lw smentite e le rassicurazioni di alcuni ministri e i contenuti della Legge 185/90, che vieta tale pratica”.
Le 3 proposte del Tavolo pro palestinesi
Per questi motivi “il ‘Tavolo permanente per la Palestina a Verona’ chiede un incontro ai consiglieri comunali per presentare alcune proposte. La prima, che il Comune di Verona si rivolga al Presidente del Consiglio dei Ministri e dei presidenti di Camera e Senato della Repubblica, per sollecitare la “responsabilità di Stato terzo in materia di Diritto Internazionale, ovvero per sollecitare l’adozione di strumenti politici, giuridici ed economici che consentano di adempiere agli obblighi legali internazionali (risoluzioni Assemblea Generale e Consiglio di Sicurezza Nazioni Unite, raccomandazioni ICJ, mandati di arresto ICJ”.
La seconda proposta è che il Comune di Verona, come altri comuni italiani hanno già fatto, prenda posizione in merito a quelle che i promotori definiscono “le violazioni dello Stato di diritto nei territori palestinesi da parte dell’occupazione israeliana. Riteniamo necessaria una condanna istituzionale”, precisano, “dei crimini condotti dallo Stato di Israele, vista la loro portata e gravità, anche per promulgare i valori iscritti nella Costituzione”. La terza e ultima richiesta è che “come atto concreto e solidale nei confronti delle vittime, il Comune di Verona si faccia promotore di una raccolta fondi presso la cittadinanza per il finanziamento di realtà locali coinvolte nel supporto umanitario alla popolazione palestinese”.