(di Salvatore Calabrò)  Lunedì sera il Teatro Filarmonico ha ospitato una delle tappe del tour di Massimo Ranieri.  L’artista napoletano, giunto ormai a oltre 60 annidi carriera, come da egli stesso affermato durante lo spettacolo, ha regalato grandi emozioni, intrattenendosi anche in monologhi che hanno coinvolto il pubblico, trattando temi quali l’amore e l’allontanamento da parte della società da questo sentimento importantissimo.

Massimo Ranieri al secolo Giovanni Calone

Ha ricordato le tappe della sua carriera, parlando delle sue umili origini e dei suoi genitori, non tralasciando il suo vero nome, Giovanni Calone, e spiegando come i suoi primi produttori gli abbiano trovato il nome d’arte. Un Massimo Ranieri che conserva una grande vitalità ed amore per il suo pubblico al quale riserva sempre un contatto umano e regala momenti di sentimento unico.

Concerto di Massimo Ranieri al Teatro Filarmonico

Tra i brani che si sono avvicendati durante la serata, hanno trovato posto molte delle nuove canzoni degli ultimi anni, un po’ trascurati i brani che lo hanno reso popolare in tutto il mondo, che il pubblico si aspettava, tra questi l’artista ha scelto di eseguire i più significativi della sua carriera, quali, Se bruciasse la città, Erba di casa mia, Perdere l’amore. Non sono mancati brani in lingua napoletana come Anema e core e Tu vò fa l’americano, eseguiti anche con una parte recitativa  dall’ artista di teatro quale Massimo Ranieri è da anni.

I colori del palcoscenico e le immagini scelte per i brani eseguiti, hanno regalato una cornice cromatica coinvolgente e che ha reso il concerto molto partecipato da parte del pubblico.

Massimo Ranieri ha conservato negli anni la solita umiltà di chi non dimentica le proprie origini, continuando a regalare emozioni grazie alle vibrazioni della musica che provengono dal cuore.