(di Christian Gaole) La galleria Duca d’Aosta, in via Mazzini 31, alla cui servitù di passaggio il Comune ha recentemente rinunciato per la cifra, peraltro non da record, di 390 mila euro, continua a essere oggetto di contesa tra l’amministrazione Tommasi e i Tosiani. Questa mattina Luisa Sartori, consigliere di circoscrizione in quota Tosi, Flavio Tosi, Alberto Bozza, Antonio Lella e Luigi Pisa, hanno manifestato il loro dissenso davanti alla galleria che, come si può vedere dal contenuto video realizzato da L’Adige, ha le serrande abbassate.
Il consigliere Sartori denuncia il mancato rispetto della prassi istituzionale: “L’approvazione di questa iniziativa è approdata prima in consiglio comunale, dove ha ottenuto l’approvazione; solo in un secondo momento è stato chiesto il parere del consiglio di circoscrizione”.
Luisa Sartori, spalleggiata da Flavio Tosi ha fatto notare che, vendendo quella galleria, viene meno una via di fuga in una via tra le più trafficate del centro. Come se non bastasse la Tosiana ha messo in evidenza anche il fatto che il Comune abbia deciso di vendere una servitù pubblica senza piena autonomia, senza chiedere un parere preventivo alla circoscrizione.
Per contestualizzare i fatti: il consiglio comunale ha approvato la mozione lo scorso 13 marzo e il menzionato parere è stato chiesto solo tredici giorni dopo, il 26 dello stesso mese. La prassi prevede che, se entro 40 giorni nulla osta, vige la regola del silenzio assenso. Sartori, quindi, durante l’ultimo consiglio di circoscrizione ha fatto in modo di interrompere questo periodo e ad oggi, la nuova scadenza è il 9 maggio; il 7 maggio, però, continua Sartori, “ci sarà il consiglio di circoscrizione e in quella sede chiederò spiegazioni più dettagliate e farò in modo di prendere ancora tempo: non è stato chiesto il parere al Prefetto, tanto meno ai Vigili del Fuoco”.
La direzione del patrimonio, dopo il tagliando di metà mandato ha evidenziato pesanti lacune sul lato comunicativo – “Patrizia Adami portavoce del sindaco, ndr – deve comunicare meglio, così non può funzionare”, ha rivelato un membro della Giunta a questo giornale. Intanto, essendo la delega passata da Michele Bertucco alla vicesindaca Barbara Bissoli, i Tosiani chiederanno conto a lei.
L’Adige ha voluto sentire l’amministrazione sulla faccenda: “La galleria non è mai stata di proprietà del Comune di Verona, c’è sempre stata una servitù di passaggio – inoltre – afferma un membro della Giunta che preferisce rimanere anonimo – parlare della mancanza di una via di fuga è un paradosso: quella galleria farebbe da imbuto e si rischierebbe un disastro”.
Insomma, tra Tommasi e Tosi le frecciatine non mancano e non mancheranno. Il redde rationem sarà il 2027.
