“Verona è più sporca, più insicura e ora anche più cara”: è questo uno dei passaggi più duri dell’intervento del consigliere comunale Nicolò Zavarise (Lega), che attacca frontalmente l’Amministrazione Tommasi dopo l’approvazione, da parte della maggioranza, della delibera che prevede un incremento della tassa sui rifiuti (TARI) di quasi il 4%.
Per Zavarise, l’aumento rappresenta “l’ennesimo colpo basso” ai danni delle famiglie veronesi, già provate da inflazione e caro vita. “In un momento di difficoltà economica – dichiara – l’unica risposta della Giunta è quella di aumentare le imposte, dimostrando ancora una volta di non saper governare con equilibrio”.
Il consigliere ricorda che solo pochi anni fa Verona figurava tra le prime dieci città italiane per virtuosità nella gestione dei rifiuti, con una TARI tra le più contenute del Paese. Un risultato, sottolinea, frutto della precedente amministrazione. “Oggi invece – afferma – ci troviamo di fronte a un rincaro ingiustificato, a fronte di servizi che non sono affatto migliorati dal punto di vista dei cittadini”.
Zavarise punta il dito contro una gestione che definisce “distante dalle esigenze reali della città”, accusando la Giunta di non aver saputo proporre soluzioni efficaci per migliorare la raccolta dei rifiuti e contrastare il degrado urbano. “Si preferisce scaricare i costi sulla collettività – aggiunge – senza un piano concreto per l’efficienza del servizio”.
Il capogruppo leghista contesta anche il metodo e la scarsa attenzione per le fasce medie della popolazione: “Si parla genericamente di indennizzi per i più fragili, ma chi sta appena sopra la soglia viene dimenticato. Colpire chi lavora e tiene in piedi questa città è una scelta miope e profondamente ingiusta”.
Secondo Zavarise, il tanto promesso “cambiamento” da parte della Giunta Tommasi si sta rivelando un aggravio per cittadini, commercianti e anziani. “Una politica fiscale che penalizza senza dare nulla in cambio – conclude – mina la credibilità di chi amministra”.
