Nella tarda serata tra il 13 e il 14 maggio un marocchino,  irregolare sul territorio nazionale, ha accoltellato il dipendente di un ‘kebab’ in piazza Pradaval, ha minacciato di morte i clienti presenti nel locale, ha danneggiato dei motorini parcheggiati ed ha aggredito i Carabinieri, che però non l’hanno trovato sul posto, ma poco lontano, mentre prendeva a calci le vetrine di ‘Signorvino’.

Accoltella dipendente di un ‘kebab’ ma il giorno dopo è libero

L’immigrato aveva dei gravi precedenti, tanto che aveva l’inibizione di frequentare sia la zona di Pradaval che quella della Stazione Porta Nuova. Ciò nonostante l’uomo si trovava proprio nella ‘zona rossa’ che gli era vietata. Arrestato ieri è stato processato per direttissima ed gli è stato comminato l’obbligo di firma 2 volte alla settimana. In poche parole è libero e può girare ancora indisturbato.

Tosi. Inaudito che l’accoltellatore del ‘kebab’ sia già libero

Sull’episodio è intervenuto Flavio Tosi, europarlamentare veronese, che prende atto che “il sistema di giustizia italiano non tutela i cittadini sul fronte della sicurezza. Un soggetto già molto noto all’autorità giudiziaria accoltella una persona e viene fermato dalle forze dell’ordine, ma sa che non deve temere nulla, infatti il giudice non lo arresta e anzi lo lascia andare libero. È inaccettabile. Siamo al totale lassismo”.

Accoltella dipendente di un ‘kebab’ ma il giorno dopo è libero

Tosi inoltre rileva che il giudice, nonostante la sfilza di reati che il marocchino ha commesso, il grado di violenza e i precedenti, “anziché procedere all’ovvia carcerazione, ovvia tranne che in Italia, ha semplicemente disposto l’obbligo di firma. Morale: questo delinquente potrà continuare a girare indisturbato. Se non basta neanche accoltellare una persona, mi chiedo allora cosa debba succedere perché un soggetto violento e pericoloso venga incarcerato e quindi messo nelle condizioni di non nuocere all’incolumità dei cittadini. Bisogna che ci scappi il morto? È inaudito”.

Il tema, sottolinea Tosi, “è che il giudice ha discrezionalità in casi del genere e purtroppo spesso tiene una linea che definire morbida è un eufemismo, ma così si tutelano i criminali e non si garantisce la sicurezza dei cittadini”.