(Guido Cancellieri) Questa settimana la Cgia di Mestre ha analizzato gli effetti del Superbonus che quest’anno è sceso al 65%. Nonostante ciò nei primi 3 mesi del 2025 gli oneri a carico dello Stato sono aumentati di altri 1,8 miliardi di euro. Che si aggiungono a quelli già spesi per le varie ristrutturazioni raggiungendo la cifra di 126 miliardi, l’equivalente, a stare larghi, di 3 o 4 finanziarie. Per questo dal 2026 il Superbonus non ci sarà più.

Con questo provvedimento sono stati ristrutturati 499.709 edifici, ovvero solo il 4,1% degli edifici residenziali presenti nel Paese.

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E’ il Veneto la regione dove c’è stato il maggior ricorso al cosiddetto 110% che ha interessato il 5,7% degli edifici residenziali esistenti, seguito dall’Emilia Romagna col 5,5%, dal Trentino Alto Adige con il 5,4%. IL Sud non è stato interessato al Superbonus più di tanto

Il costo medio per intervento è di 252.000 euro.

I partiti che lo hanno promosso, M5S in testa, mettono in evidenza che ha avuto effetti economici positivi: più gettito per lo Stato (Irpef, Ires, Iva, etc.), più occupazione, più Pil, più risparmio energetico e meno emissioni ed una spinta per uscire dalla crisi del Covid.

Banca d’Italia, Istat e Corte dei Conti sul Superbonus

A sentire questa tesi la Banca d’Italia che evidenzia che i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi sostenuti dallo Stato in quasi 40 anni. Inoltre osserva che il 25% dei lavori sarebbero stati realizzati comunque, con una spesa lo Stato di circa 45 miliardi. 

S’aggiunge l’osservazione della Corte di Conti che ha denunciato come le risorse pubbliche impegnate per il Superbonus abbiano interessato le persone più abbienti.

C’è poi l’Istat che ha calcolato il contribuito alla crescita economica del Superbonus nel biennio 2021-2022 tra l’1,4 e il2,6%, quando il  Pil è cresciuto di 13,7 punti.

Inoltre i costi di costruzione sarebbero aumentati del 20% di cui la metà a causa del Superbonus e se è vero che gli addetti nel settore delle costruzioni sono aumentati notevolmente, è anche vero che  sono nate dall’oggi al domani tantissime micro attività guidate soprattutto da stranieri che si sono improvvisati imprenditori edili dall’oggi al domani così che molti lavori sono stati fatti male. Moltissimi adesso stanno chiudendo.