(Andrea Bacciga) Il 12 maggio (data non a caso per un tifoso del Verona) è uscito il libro di Alberto Lomastro, Uno dei cinquemila. Quando le Brigate vinsero lo scudetto, edizioni Eccletica.

Il testo non vuole raccontare da un punto di vista tecnico o sportivo il campionato di calcio 1984-85, in cui l’Hellas divenne campione d’Italia, ma immortalare fotogrammi, episodi, emozioni provate da un tifoso gialloblù in quei magici anni.

L’autore nei primi capitoli narra i suoi primi passi nella curva Sud, per poi dedicare il resto dell’opera alle partite vissute nelle Brigate gialloblù, durante il campionato vinto dalla squadra veronese .

Non è la storia delle Brigate ma la storia di un tifoso delle Brigate nell’anno dello scudetto

Passioni sportive forti s’intrecciano con ricordi  e immagini di Verona, e con episodi divertenti, anche di trasferte, come quella a Genova contro la Sampdoria, in cui i sostenitori scaligeri si recarono in pullman in tenuta da acquatici, con maschere e pinne, e sacchetti di sabbia; la famosa goliardia veronese che si respira in queste e altre pagine. 

Un libro per chi non ha vissuto e visto quell’impresa sportiva realizzata da calciatori memorabili, come Elkjaer, Galderisi e Fanna, solo per citarne alcuni, o, invece, per chi l’avesse vissuta è un’occasione per riviverla, e ripercorrere quegli istanti unici.

Il tifo come Fede, che unisce varie persone, di classi sociali e culturali spesso diverse, ma unite da una bandiera, dagli stessi colori e da una città: Verona.

Come scritto da Lomastro: “Queste pagine narrano i miei primi passi in curva sud. Era il 1979. Queste pagine si chiudono la notte di Verona-Avellino, il 19 maggio del 1985. Queste pagine terminano con la conquista dello scudetto, l’unico nella storia dell’Hellas Verona.Queste pagine, uniscono migliaia di ragazzi veronesi ad un’unica palestra di vita.”