( g.d.) Il “re dei maranza”, come si era autoproclamato sui social, aveva promesso che mercoledì 11 sarebbero arrivati in massa alla stazione Porta Nuova a di Verona per dare una lezione ai tifosi gialloblu che il 2 giugno scorso si erano permessi di farsi trovare a Peschiera quale deterrente alle violenze commesse dai teppisti 2 anni fa. Una promessa minacciosa che faceva pensare ad una spedizione punitiva. Invece ieri non è arrivato nessuno.
In compenso davanti alla stazione una grande schieramento di forze di polizia. Che fortunatamente è rimasto inoperoso. Ma che comunque ha rappresentato un grosso disturbo per chi è preposto a garantire l’ordine pubblico ed un costo per l’intera comunità.
Inaccettabile l’allarme provocato dai maranza

La cosa non è piaciuta al consigliere regionale della Lega Filippo Rigo.
«Una sconsiderata provocazione social ha portato le Forze di polizia a presidiare per ore la stazione di Verona. Il rischio, infatti, era che l’appello di ‘Don Alì’, presunto capo dei maranza, facesse arrivare in città orde di giovani, come già accaduto a Peschiera, fosse elevato».
«Il protocollo della sicurezza ha seguito il suo giusto e logico corso. Ma adesso mi chiedo se è giusto che a pagare questo servizio pubblico debbano essere i veronesi.»
«La città, infatti, ha già una enormità di problemi legati alla sicurezza. I poliziotti che, per ore hanno dovuto presidiare la stazione in attesa di questa teppaglia avrebbero quindi potuti essere impiegati altrove. Il conto, quindi, del tempo e dei mezzi impiegati ieri deve essere pagato da questo capo dei maranza e da tutti i suoi accoliti. Non si può procurare un allarme – sottolinea Rigo – e poi restare impuniti. Sono dei delinquenti travestiti da giovani. Ora paghino, per le loro responsabilità e per il servizio dei poliziotti in stazione a Verona”, conclude Filippo Rigo.