Avvio d’anno in flessione per l’export veronese. Secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Verona su base Istat, nei primi tre mesi del 2025 le esportazioni scaligere hanno superato quota 3,7 miliardi di euro, segnando però un calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una contrazione più marcata rispetto alla media del Veneto (-1,2%) e in controtendenza rispetto al dato nazionale, che registra invece una crescita del 3,2%.

export Verona 1° trimestre

Il rallentamento non ha risparmiato nemmeno alcuni dei mercati tradizionalmente più solidi per il tessuto produttivo provinciale. La Germania, primo partner commerciale di Verona con una quota superiore al 19% dell’export complessivo, mostra comunque un incremento dell’1,7%, superando i 700 milioni di euro. Performance positiva anche per la Spagna (+2,8%) e per gli Stati Uniti (+2,9%), mentre si distingue la Polonia, che cresce del 5,3%. Segnali negativi arrivano invece da Francia (-1,9%), Regno Unito (-5,1%), Belgio (-24,2%), Svizzera (-25,3%) e Croazia (-4%), mentre l’Austria rimane sostanzialmente stabile (-0,3%).

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«Il rallentamento delle esportazioni fotografa un quadro internazionale complesso, caratterizzato da instabilità geopolitica e tensioni commerciali – osserva Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona –. A fronte di alcuni mercati che continuano a dare segnali di vitalità, altri mostrano una domanda più debole. La stessa variabilità si riscontra anche sul piano settoriale: meccanica e agroalimentare mantengono buoni livelli di crescita, mentre comparti rilevanti come vino, marmo e calzature subiscono contrazioni significative».

Sul piano settoriale, infatti, i macchinari segnano un aumento del 3,4%, mentre il comparto alimentare registra un solido +9,3%. In difficoltà, invece, tessile-abbigliamento (-2,7%), bevande e vino (-8,2%), ortofrutta (-0,6%), marmo (-5,4%) e calzature (-25,8%). Si segnalano infine progressi per il settore della termomeccanica (+4,4%) e per il mobile (+6,2%).

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«In un contesto così volatile – prosegue Riello – è necessario consolidare le misure di sostegno all’internazionalizzazione e puntare sulla diversificazione dei mercati di sbocco per ridurre i rischi legati alle fluttuazioni economiche globali». A tal fine, l’ente camerale ha recentemente attivato un bando a supporto delle imprese esportatrici, con contributi per l’inserimento di temporary export manager e la partecipazione a fiere internazionali.