(g.d.) Sono decenni che si dice che corso Porta Nuova deve diventare gli Champs-Élysées di Verona. Un’idea niente male per la città, che ha la sua principale porta d’ingresso a sud. Un viale ampio, finora sottovalutato. Ma, specialmente con la chiusura del centro storico, è nell’ordine delle cose che a beneficiarne sia proprio corso Porta Nuova.

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Lo si è visto con  l’aumento del numero di bar e ristoranti, di cui il grande viale negli anni andati era praticamente sguarnito, a parte il tratto adiacente alla Bra.

Ma la ‘centralizzazione’ è ormai scritta. Rimane da risolvere il problema della presenza di sbandati ai giardini di Pradaval e attorno a volto S. Luca, che ne costituiscono e hanno costituito un deterrente non da poco per dare impulso all’importante arteria cittadina.

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Corso Porta Nuova non diventi un nastro per ciclabili, bus, taxi, filobus

Quello che ha innescato la decisione dell’amministrazione comunale sono le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. A partire, da metà luglio – come illustrato in altra parte de L’Adige- prenderanno il via i lavori di riqualificazione. Un’opera da 1 milione di euro, finanziata dal Ministero delle Infrastrutture realizzata dalla Società Infrastrutture Milano Cortina 2026. Un percorso strategico per l’accesso alla città, quotidianamente attraversato da residenti, studenti, lavoratori e turisti, sede di numerose attività commerciali e professionali. Saranno aggiunti nuovi marciapiedi accessibili, piste ciclabili e migliorata la sicurezza in corrispondenza della fermate dei bus dove si crea commistione tra auto, pedoni e bici.

Ben venga che il Comune abbia deciso di metter mano a Corso Porta Nuova. Purché nell’ottica di farne gli Champs Elyseè di Verona. E non un nastro per piste ciclabili, bus e taxi che portano la gente in centro dalla stazione.