Molte delle strade del centro di Verona sono pavimentate con il porfido. Una pavimentazione sicuramente più elegante dell’asfalto, ma che necessità di una manutenzione particolare. Concepito quando la circolazione era soprattutto pedonale o con le carrozze o quando il traffico automobilistico era irrilevante, il porfido pareva l’ideale, perché, a differenza dell’asfalto, non aveva bisogno di periodici rifacimenti del manto stradale.
I bus scompaginano il porfido. Basta passare per corso Cavour…
Solo che il traffico veicolare è aumentato vertiginosamente. E sono soprattutto i mezzi pesanti, come i camion, ma in centro soprattutto i bus, a scompaginare il mosaico costituito dai cubetti di porfido che, una volta spostati dalla loro sede, lasciano il posto a pericolose buche.

Chi attraversa quotidianamente Verona, soprattutto nelle aree a più alta densità veicolare (per dirne una corso Cavour) conosce bene lo stato disomogeneo del manto stradale, fatto di avvallamenti, rattoppi dislivellati e buche pericolose che mettono alla prova pedoni, ciclisti e automobilisti. In confronto, il plateatico sistemato in via Roma appare più un gesto dimostrativo che l’avvio di una strategia organica e risolutiva.
L’estetica urbana è importante, ma deve viaggiare di pari passo con la funzionalità e la sicurezza. E se è vero che Verona ha bisogno di mani esperte per restituire dignità ai suoi sanpietrini, è altrettanto vero che la priorità non può essere una sola buca ben posata. Serve una visione più ampia, che guardi alle strade dimenticate almeno quanto ai salotti del centro. Solo così la manutenzione potrà dirsi davvero “operativa”.
Uno dei motivi per i quali ciò accade è la difficoltà del Comune a reperire dei posatori specializzati in porfido.
Una competenza che sembrava pressoché sparita. Il reperimento di tale professionalità ha richiesto tempi lunghi. Una competenza artigianale rara, preziosa per l’estetica urbana, che il Comune ha deciso di recuperare dopo anni di abbandono nella manutenzione dei sanpietrini del centro storico. Il primo dei tre specialisti previsti è finalmente operativo e ha debuttato in via Roma, con un piccolo intervento su una buca in un plateatico. Il prossimo tocco di scalpello è atteso in piazza Bra, nei pressi dell’Arena.
L’assessore alle Strade e all’Arredo urbano Benini ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, sottolineando come per oltre un decennio le amministrazioni precedenti si siano affidate a rattoppi in catrame, spesso discutibili tanto dal punto di vista estetico quanto da quello funzionale. A luglio, annuncia, sarà pubblicato il bando per la selezione esterna degli altri due posatori, così da formare una squadra che, nel giro di pochi mesi, dovrebbe restituire decoro alle vie lastricate della città antica.
Tutto bene, anzi benissimo. Se non fosse che l’intervento inaugurale – una sola buca sistemata in un plateatico – risulta poco più che simbolico rispetto all’ampiezza e alla gravità delle criticità diffuse in molte zone della città. È certamente positivo che si investa nel ripristino di una competenza artigiana nobile, ma l’impressione è che si stia iniziando dalle finiture quando ancora mancano le fondamenta.