Angelo Cresco è stato uno dei protagonisti della politica veronese, e non solo, della 1ª Repubblica, quando i partiti erano partiti, sia a destra che a sinistra. E quando chi faceva politica ed emergeva, voleva dire essere passato attraverso il filtro di tutta una serie di selezioni che oggi non esistono più. 

Chi arrivava ai vertici della politica come lui doveva aver percorso tutto il cursus honorum, dalla sezione di partito, su su, fino al Parlamento. Non c’erano cooptati dall’alto, come adesso, che chi viene eletto è deciso dai leader nazionali. Allora bisognava vivere il territorio, essere conosciuti e ri-consociuti dalla gente.

Angelo Cresco, socialista, è uno di questi politici. Nato a Verona nel 1941 da studente-operaio, dopo un importante percorso sindacale, è parlamentare per 5 legislature, fino al 1994 con l’avvento della 2ª Repubblica. Segretario regionale veneto e membro della Direzione del Partito Socialista Italiano, ha ricoperto importanti cariche politiche nazionali e internazionali. Allievo di Riccardo Lombardi è stato un protagonista delle vicende politiche italiane della Prima repubblica.

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La storia della 1ª Repubblica attraverso l’autobiografia di Cresco

Leggere la sua autobiografia è anche un modo, per chi non ha vissuto quegli anni, di comprendere meglio la storia del nostro paese attraverso la vicenda personale e politica dell’autore che è intrecciata con la storia sociale e politica dell’Italia del secondo ‘900. 

Cresco narra le sue origini umili, il legame con la famiglia e l’influenza degli ideali di giustizia e solidarietà trasmessi dal padre. La sua carriera si sviluppa dal lavoro come operaio in fabbrica, dove sperimenta le prime battaglie sindaca- li, fino ai ruoli di rilievo come sindacalista, politico socialista e riformista. Attraverso aneddoti personali, battaglie politiche e riflessioni sulla democrazia, Cresco dipinge un affresco delle sfide e delle conquiste della sua generazione, con una costante attenzione alla necessità di condivisione e al valore della comunità. Il libro offre anche una lucida analisi del periodo di Tangentopoli e del- la successiva crisi del sistema politico, descrivendo l’impatto che questi eventi hanno avuto sulla sua vita.

Cresco scrive che non rifarebbe metà delle scelte compiute a suo tempo, ma quelle scelte le racconta tutte.Questa testimonianza rappresenta non solo un resoconto storico, ma anche un incoraggiamento per le nuove generazioni ad affrontare le avversità con tenacia e a non dimenticare l’importanza del bene comune.