(o. a.) Il Collettore del Garda sembra ormai vicino alla conferma e quindi all’avvio del progetto, ma la storia “politica” di quest’opera così rilevante ha riservato e riserva tuttora qualche mal di pancia che per fortuna adesso pare rientrato. Angelo Cresco, presidente di Ags, l’Azienda Gardesana Servizi, che gestirà i 50 milioni destinati al completamento del collettore del Garda, va cauto.
“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” premette subito. Intendendo che il proverbio consiglia di non cantar vittoria prima che giovedì la Commissione Trasporti e Ambiente della Camera approvi il decreto Infrastrutture di cui è parte l’emendamento approvato che prevede lo stanziamento per il collettore della sponda veronese del lago di Garda. Con ogni probabilità, considerato che l’emendamento è opera del governo, non ci dovrebbero essere sorprese e i 50 milioni arriveranno. E questo è bene perché si tratta di un’opera che garantisce la salute degli abitanti del lago e la salubrità dell’ambiente.
Come sono arrivati i 50 milioni al collettore
Il collettore quindi si farà. Anche se fino a qualche settimana fa la stessa governance dell’Ags aveva forti dubbi che i soldi potessero arrivare. Si farà. E sarà un collettore col cappello, perché adesso un po’ tutti cercano di metterci il cappello sopra. E infatti Cresco, politico navigato di lunghissimo corso prima di diventare presidente dell’Ags, e quindi titolare dell’opera, ringrazia tutti.

Ed è bello, oltre che rassicurante, pensare che ci sia stato un gioco di squadra e che ognuno abbia fatto la sua parte per ottenere il finanziamento. Ma chi si è battuto davvero per trovar fuori i 50 milioni di euro con il ministero dell’Economia e con quello delle Infrastrutture è stato Matteo Gelmetti, senatore veronese e membro della Commissione Bilancio del Senato.
E’ lui che lavorando con il ministero di Salvini e quello dell’Economia ha fatto il grosso del lavoro. Poi gli altri rappresentanti veronesi del centrodestra si sono attivati ciascuno con il proprio ruolo. Qualcuno direttamente, altri affiancandosi nel cammino parlamentare del provvedimento. Ma l’importante è che nessuno si sia messo di traverso per ragioni di bottega. E l’obiettivo ormai quasi raggiunto era così rilevante che per una volta sulla barca è il benvenuto sia chi ha remato che anche gli addetti all’attracco… Ma va riconosciuto soprattutto a Gelmetti e al ministro Salvini il merito principale per cui se oggi possiamo dire che dopo il voto di giovedì della Commissione alla Camera quella che fino a qualche settimana fa era una speranza diventerà una certezza.
