Si riaccende il dibattito sulla dotazione del Taser per la Polizia locale di Verona. A sollecitare un intervento immediato è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Stefano Casali, che chiede all’Amministrazione comunale di accelerare l’iter per fornire questo dispositivo agli agenti.
«Il Taser rappresenta uno strumento fondamentale per la sicurezza sia degli operatori di polizia sia dei cittadini – sottolinea Casali –. A Verona è stato approvato da anni un regolamento che ne consente l’utilizzo, eppure ad oggi nessun agente della Polizia locale risulta ancora equipaggiato».
Il consigliere regionale fa notare come in molti comuni veneti l’arma a impulsi elettrici sia già in dotazione alle forze di polizia locale. Proprio in questi giorni, il Consorzio dei Comuni del Vicentino Nord-Est ha consegnato 14 Taser ad agenti appositamente formati, mentre Verona, città capoluogo, rischia di restare indietro su un tema considerato centrale per la sicurezza urbana.
Casali richiama l’attenzione sugli episodi di microcriminalità e di violenza che si verificano in città, respingendo l’idea che si tratti soltanto di una “percezione”, come affermato nei giorni scorsi dall’assessore Zivelonghi. «Verona non può permettersi ulteriori rinvii – aggiunge –. La dotazione del Taser rappresenta una risposta concreta, efficace e soprattutto preventiva rispetto all’uso dell’arma da fuoco, che deve rimanere un’ultima risorsa da impiegare solo in casi estremi».
Il consigliere di Fratelli d’Italia cita anche il lavoro svolto in passato dall’ex presidente della commissione Sicurezza del Comune, Roberto Simeoni, sottolineando come la tutela degli operatori e della cittadinanza sia sempre stata al centro dell’attenzione.
«Chiediamo al Comune di Verona di indicare con chiarezza una data certa e ravvicinata per l’effettiva dotazione del Taser alla Polizia municipale. Se sono già state avviate le procedure di approvvigionamento, è giusto che i cittadini sappiano quali siano i tempi previsti per completare il percorso».
Casali conclude con un appello alla concretezza: «È tempo di passare dalle parole ai fatti. Chi è chiamato a far rispettare la legge deve poterlo fare con gli strumenti più adeguati, sicuri e professionali. Verona deve tornare ad essere una città all’avanguardia nella sicurezza urbana, tutelando chi ogni giorno lavora per proteggerla».