(Giorgio Massignan) In un’area vuota tra i condomini in Via Sacchi nel quartiere Pindemonte, si vuole costruire un nuovo studentato. Nella nostra città sono stati calcolati circa 17.000 appartamenti vuoti e molti di questi sono da ristrutturare. 
Con una stima più che prudente, ci sarebbero circa 6.000 appartamenti disponibili per l’immissione sul mercato che, già da soli, coprirebbero circa 5 volte il fabbisogno di posti letto dell’Università. 

Dai dati che l’ESU di Verona pubblica sul suo sito, si legge che ad oggi dispone di 540 posti letto.  Di questi, solo 370 risultano effettivamente assegnati a studenti aventi diritto. Per l’anno accademico 2025/26, il fabbisogno complessivo (studenti, dottorandi, visiting professors) è di circa 509 posti.

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Perché si vogliono fare gli studentati

In questi ultimi periodi, parecchi edifici di proprietà di fondazioni, di ordini religiosi o di privati, vengono riconvertiti in studentati.  Alcuni chiedono convenzioni con l’ESU o l’Università, per accedere ai fondi del PNRR, che garantiscono 20.000 euro per ciascun posto letto. 

Ottenuti i finanziamenti, questi soggetti, tutelati dalle sovvenzioni e dalle convenzioni con enti pubblici, possono affittare i posti letto, pur nel rispetto delle norme, a prezzi di mercato o superiore, dove la differenza per il costo della tariffa richiesta e quella regionale convenzionata, è sostenuta dall’ESU, che garantisce anche la regolarità del pagamento dell’intero affitto.

Sarebbe opportuno utilizzare i fondi europei per favorire il recupero del patrimonio edilizio non utilizzato, attivando politiche di rigenerazione urbana e limitando il consumo di suolo.   Ma, la vicesindaca Barbara Bissoli, smentendo sia le relazioni urbanistiche della sua coalizione, sia quanto da lei sostenuto in vari incontri pubblici, non sta rigenerando l’esistente e neppure evitando altro consumo di suolo, ma cementificando le poche aree verdi urbane rimaste.