( g.c.) Riaprire i canali politici ed economici con la Russia. Lo dichiara il consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi.

E’ da 2014 che l’economia italiana, ma soprattutto quella della nostra provincia, paga un duro prezzo per le sanzioni alla Russia. Il distretto del mobile di Bovolone ne sa qualcosa. Ed anche i produttori di frutta della pianura veronese. Adesso alle sanzioni i s’aggiungono i danni che deriveranno dai dazi decisi dagli Usa.

VALDEGAMBERI 1

“L’aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti su vari prodotti sta penalizzando gravemente le esportazioni italiane. Continuare a tener chiuse tutte le porte a Est è una scelta miope – denuncia Valdegamberi – Le sanzioni e le restrizioni volute da Bruxelles, accettate passivamente da Roma, stanno causando danni profondi alla nostra economia, dalla cultura allo sport, fino all’agricoltura e all’industria. Sembra quasi che il nostro governo voglia dichiarare guerra alla Russia”.

“L’Europa non può continuare a farsi del male in nome di un’ideologia che sembra rispondere più agli interessi geopolitici di altri che a quelli dei cittadini. Il Veneto ha bisogno di mercati aperti, non di chiusure ideologiche”. “Riaprire i rapporti con Mosca può contribuire a compensare gli effetti negativi dei dazi americani, a ridurre i costi energetici e a rilanciare l’export verso i Paesi orientali – conclude Stefano Valdegamberi – Serve buon senso. Basta con queste follie”.

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(s.t.) Fin qui le opinioni espresse dal consigliere regionale, sulle quali i lettori possono liberamente trarre le loro valutazioni. Così come rimane aperta la discussione sul ruolo più o meno esplicito e visibile giocato dalla Russia nello scenario economico e politico dell’Unione Europea. Ma anche, va contestualmente ricordato, sul peso che in questo stesso scenario riveste dal febbraio 2022 l’invasione russa dell’Ucraina, che sono all’origine delle sanzioni contro Mosca più volte decise dalla UE.