(Sebastiano  Saglimbeni) Ne parla in un libro, (Ronzani  editore), il poeta e saggista Agostino Contò, bibliotecario in quiescenza. Un libro, di circa 160 pagine, parecchio, per poterlo realizzare, meditato e  sofferto, dal titolo Comisso en français /Con i testi in francese di Giovanni Comisso. Lo scrittore trevigiano, che pure è stato letto in alcune nostre Scuole  per quelle sue agili ed armoniose pagine del romanzo Giorni di guerra, rivive ancora in memoria.

Contò informa nel risvolto della prima pagina dell’opera: ” Questo saggio ricostruisce  (le problematiche) relazioni culturali di Comisso con l’editoria francese: dall’infelice tentativo di traduzione  de Il porto dell’amore – pure apprezzato da critici come Benjamin Crémieux  e Valéry Larbaud – ai rapporti fraterni con Roger Peyrefitte a cui segue un’antologia di scritti di Giovanni Comisso finora mai pubblicati in Italia, apparsi sulla rivista francese “Arcadie” a partire dal 1956: tra questi Reminiscences, Le diable boiteux ( la prima stesura di Cribol, uscito in Italia nel 1964) e una versione inedita di Gioco d’infanzia  ultimato già ne 1932 ma pubblicato in italiano solo nel 1965, ad eccezione di alcuni estratti. In chiusura un excusus  sulle prime fasi della creatività comissiana negli anni dell’ impresa di Fiume, sull’esperienza di “Yoga” e sugli incontri e le amicizie di una vita: Filippo de Pisis,  Léon Kochnitsky,  Henry Furst e Guido Keller.”

 Sorprendente un aspetto di questa fatica consistente nel densissimo Indice dei nomi. Ad esempio, il poeta di Rovereto, vivente  per anni in Francia, Lionello Fiumi, obliato e non valutato come di dovere, è citato sette volte. Non pochi nostri scrittori e poeti, per merito suo, vennero tradotti in lingua francese.

Un Comisso in questa opera  di Contò recato in memoria completo ovvero nuovissimo. Che è ancora quello scrittore che Natalino Sapegno  aveva definito, tra l’altro, nel suo Disegno storico della letteratura italiana, dal “gusto intatto e animoso dell’avventura che anch’esso si risolve in una gioiosa accettazione della vita varia, colorita ricca di godimenti e sorprese”. Le sorprese sono ora queste che Contò ha partecipato ai lettori con la sua fatica.