Sempre meno artigiani. In 10 anni ne sono spariti quasi 400 mila, un quarto. Su 1,77 milioni che ce n’erano nel 2014 oggi  ce ne sono 1,37 milioni. 72 mila in meno solo fra il 2023 e il 2024. I dati sono frutto di uno studio della Cgia di Mestre.

Se già adesso è un problema trovare un idraulico, un elettricista o un tapparellista, fra qualche anno diventerà impossibile. C’è da dire, osserva sempre la Cgia, che i dati risentono anche dei processi di aggregazione fra artigiani che si sono costituiti in società più grandi, ma il problema rimane.

All’origine c’è la scelta scolastica delle famiglie che nei decenni scorsi hanno avviato figli su corsi di studi che trovano sbocco nelle professioni intellettuali, ritenendo il lavoro manuale di rango inferiore e le scuole che formano ad esso scuole di serie B. Responsabilità che non è da ascrivere solo alle famiglie ma anche agli insegnanti che con i loro consigli hanno gonfiato i licei, lasciando così sempre più vuoti gli istituti tecnici, ovvero quelli che preparano gli artigiani.

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Anche il consumismo c’ha messo del suo. Con la cultura dell’usa e getta e dell’obsolescenza indotta sono sempre meno le cose che si possono riparare. Basti pensare ai calzolai. Oggi con le scarpe ginniche nessuno le risuola più. Quando si rompono si buttano via e se ne compra un altro paio. Idem per i meccanici o gli elettrauto. Sono sparite un sacco di officine. Oggi sei costretto ad andare solo dal concessionario che ti cambia il pezzo.

In controtendenza invece parrucchieri, estetisti, tatuatori. addetti al web marketing, video maker esperti in social media, pizzaioli e gelatai.

Il fenomeno però non investe tutt’Italia allo stesso modo. Nel Sud gli artigiani resistono meglio che al Nord.

Le Marche hanno il record della scomparsa di artigiano con il 28,1% in meno in 10 anni. Il Veneto è la 7ª regione in questa classifica, con il 23,8% in meno, contro una media nazionale del 22,4%.

A Verona fari 2023 e il 2024 sono spariti 1.408 artigiani, pari al 5,1% in meno. Praticamente nella media nazionale che è del 5%.