Dieci minuti ad alta intensità per raccontare la storia di 3 miracoli, preceduti da una profanazione
Il Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, costituito da studiosi e rievocatori, celebra ogni anno, dal 1997, l’insurrezione contro Napoleone Bonaparte che infiammò la città scaligera e il suo contado, dal 17 al 25 aprile 1797.
Giovedì 28 agosto ha presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il cortometraggio “Sacrilegio. Cispadani profanano una chiesa a Padova”.
A distanza di 2 anni dal lungometraggio Le Pasque Veronesi, docufilm storico sull’insurrezione di Verona di 228 anni fa e che tanto favore ha riscosso, il Comitato fa quindi ritorno al Lido, nello spazio messo a disposizione dalla Regione Veneto. Questa volta esibendo un nuovo audiovisivo, un cortometraggio, destinato a ricordare un significativo episodio avvenuto nella chiesa di San Lorenzo, a Padova e dimenticato nel tempo.
Le Pasque Veronesi a Padova
La vicenda narrata nel film è tratta da una cronaca anonima del tempo, conservata alla Biblioteca Civica di Padova, nella sezione storica. Lo scritto originale è intitolato: Nuova, e spaventevole relazione venuta da Padova di un orribile caso successo nella chiesa di San Lorenzo da tre Cispadani che, per il maledetto gioco, si volsero irati contra un Santissimo Crocifisso che era esposto nella sudetta (sic) chiesa.

Narrano le fonti che la centralissima chiesa di San Lorenzo, a Padova, fosse stata trasformata in una bisca dai Cisalpini o ex Cispadani, i giacobini lombardi inquadrati militarmente nell’esercito di Napoleone e alleati dei rivoluzionari francesi.
Non paghi di questa profanazione, a causa di debiti di gioco, alcuni Cisalpini sfogarono la loro rabbia, inveendo e scagliandosi contro un venerato Crocifisso, esposto in chiesa. Dopo averlo legato con delle corde, vollero fucilarlo. Ma, all’esplodere dei colpi, ecco tre eventi miracolosi: i proiettili sparati dai moschetti si adagiarono ai piedi del Crocifisso, lasciandolo intatto; la statua del Cristo in croce, da scura che era, sbiancò come carta; infine i profanatori che, atterriti, avrebbero voluto fuggire, restarono invece paralizzati con i fucili in braccio, puntati contro l’immagine del Cristo, tanto che “a toccarli sembravano di marmo”.

La notizia si diffuse in città in un baleno. Tanto che il Crocifisso divenne un simbolo di fede, invocato a difesa dallo “scellerato vizio della bestemmia e del gioco d’azzardo”.
L’antica chiesa di San Lorenzo Martire, in Padova, sorgeva sull’attuale Piazza Antenore, dove oggi è il palazzo prefettizio. Demaniata prima da Bonaparte e demolita poi, la chiesa oggi non esiste più. E anche del Crocifisso miracoloso, oggetto della storia, si sono perse le tracce.
