La definisce così per la sua gravità il consigliere regionale veronese Valdegamberi

“Questa è la nostra Vaja della Pianura. Chilometri di frutteti in piena produzione stesi a terra, milioni di euro di investimenti spazzati via in pochi minuti. Una devastazione silenziosa che ha colpito il cuore agricolo della nostra regione, lasciando dietro di sé aziende in ginocchio, famiglie disperate e interi territori senza prospettiva.

Dopo aver effettuato un sopralluogo tra le aziende colpite, ho toccato con mano la disperazione degli agricoltori: uomini e donne che hanno dato tutto, che hanno investito in innovazione, in reti antigrandine, in strutture moderne per proteggere i loro raccolti, e che oggi si trovano davanti a un campo di macerie. Ho parlato con imprenditori agricoli in lacrime, consapevoli che, senza un intervento immediato, non avranno la forza economica per rialzarsi”. Con queste parole il consigliere regionale del Gruppo Misto, Stefano Valdegamberi.

“Chiedo con forza al Presidente Zaia di farsi portavoce di questa emergenza a Roma. Serve un piano straordinario, come fu per il Vaja in montagna. Non è pensabile affrontare una calamità di queste proporzioni con gli strumenti ordinari: servono risorse straordinarie, la sospensione dei mutui agricoli, fondi immediati per il ristoro dei danni, deroghe e procedure semplificate. Serve ora, non tra sei mesi.

VALDE LIBRO

Questa tragedia – commenta il consigliere – arriva in un contesto già duramente compromesso. La zona colpita è specializzata nella produzione della mela verde Granny Smith, una varietà destinata quasi esclusivamente al mercato russo, improvvisamente svanito con l’embargo. A questo si aggiungono anni di difficoltà causati da un mercato instabile, dalle speculazioni e da un oligopolio della grande distribuzione che impone prezzi insostenibili ai produttori, schiacciando chi lavora la terra sotto il peso dei costi”.

“Senza un intervento concreto e tempestivo, – sottolinea Valdegamberi – un terzo delle aziende agricole più colpite non riuscirà a ripartire. Non possiamo permettere che venga cancellata con un colpo solo una parte fondamentale dell’economia veneta, fatta di competenza, fatica e generazioni intere di agricoltori. Il Veneto produttivo non può essere lasciato solo. Lo Stato deve ascoltare il grido di aiuto che arriva dalla pianura, e il Presidente Zaia, oggi più che mai, ha il dovere di farsi portavoce di questa voce a Roma”, conclude Valdegamberi.