E se il tavolo dei leader nazionali aspettasse il 29 settembre per decidere a chi andrà la candidatura alla presidenza del Veneto e di conseguenza chi sarà il candidato?

Già, perché il 29 settembre si conoscerà il risultato delle regionali delle Marche, dove corre per il centrodestra il presidente della regione uscente Francesco Acquaroli di FdI. 

Una rielezione non facile. E non  così sicura, dato che quella regione è storicamente di centrosinistra.  Non si può escludere una ‘rivincita’ del centrosinistra che corre con Matteo Ricci, anche se i sondaggi danno in vantaggio di 5/6 punti il meloniano.

LogoSmall

Nel caso perdesse quindi la Meloni rimarrebbe senza neanche un governatore in questa tornata elettorale. Fatto difficilmente digeribile per il capo del maggior partito italiano. Ecco allora che in caso di una sconfitta marchigiana FdI potrebbe pretendere per sé la presidenza del Veneto.

E potrebbe essere per questo che la Meloni e i suoi alleati continuano a procrastinare la decisione.

stemma leone colori

L’incertezza avvantaggia la sinistra

Certo che aspettare altre 2 settimane per rendere noto il nome di chi sarà colui che guiderà la coalizione alla riconquista di palazzo Ferro Fini e di palazzo Balbi potrebbe avere un prezzo. Le elezioni verosimilmente saranno il 16, o al più tardi, il 23 novembre.

Ritardare ancora l’inizio della campagna elettorale significherebbe fare alla sinistra un regalo inaspettato: quello di partire in vantaggio. Un vantaggio relativo, si sa, perché il tessuto culturale e sociale del Veneto ha una connotazione piuttosto lontana dalle posizioni dei progressisti. 

Tuttavia non bisogna dimenticare che, a causa di aver perseverato in una serie di errori, il centrodestra ha consegnato Verona, Vicenza e Padova alla sinistra. Il che non è proprio una cosa da poco. Senza contare il nervosismo che l’incertezza si potrebbe riversare sui singoli candidati dei diversi partiti.