Il Veneto la regione più virtuosa
Sono 2,5 milioni gli italiani che lavorano in nero, con un tasso medio nazionale di irregolarità del 9,7%. IL Veneto, con i suoi 2,232 milioni di occupati è quello dove c’è meno lavoro nero: il 7%. Come sempre è il Sud ad avere il maggior tasso di irregolarità. Questo secondo uno studio della Cgia di Mestre che ha anche analizzato quale governo, nel corso degli anni, è riuscito ad abbassare di più le tasse.
I governi e la pressione fiscale

Come molti potranno immaginare è stato il governo Berlusconi che nel 2005 è riuscito a ridurre la pressione fiscale fino al 38,9% del Pil. Oggi con il governo Meloni siamo al 42,7. Tuttavia, avvisa onestamente la Cgia, la pressione fiscale reale del governo Meloni dovrebbe essere calcolata al 42,5% perché risente di una pluralità di novità legislative di natura economica introdotte a livello politico come, ad esempio, la decontribuzione a favore dei redditi da lavoro dipendente resa più incisiva nel 2024 e all’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito Irpef.
Il massimo della spremitura del fisco è avvenuto con il governo di Monti e di Letta che ha. Raggiunto il 43,4%.
Di questo gli elettori dovrebbero tener conto.
Facendo un confronto con gli altri paesi europei delle nostre dimensioni, solo la Francia è più tassata di noi, con il 45,2% del Pil di pressione fiscale, superata dalla Danimarca con il 45,4.
Il Belgio ha il 45,1, l’Austria il 44,8 e il Lussemburgo il 43. L’Italia è 6ª con un tasso del 42,6, più dei tedeschi di 1,8 e degli spagnoli del 5,4.
Un discorso a parte sarebbe quello di paragonare la pressione fiscale ai servizi erogati al cittadino dallo stato. Ma un calcolo del genere è molto più complesso e suscettibile di valutazioni non propriamente oggettive.
