( g.d.) In tanti dicevano che il nome del candidato alla presidenza del Veneto sarebbe uscito dalla tradizionale adunata legista di Pontida. Forse era più che altro una speranza che girava nella Lega, fondata sulla convinzione che se leghista dev’essere l’investitura più simbolica e importante doveva avvenire nel luogo sacro del Carroccio. E invece sono stati delusi.
Il nome, dicono i capi, è già stato detto. Se toccherà alla lega è Stefani, il giovane deputato padovano.

E perché allora non l’hanno detto a Pontida?
Vuol dire che non è ancora sicuro che sarà della Lega? Il che significa che i giochi sono ancora tutti aperti.
Forse perché la Meloni vuole aspettare il risultato delle Marche di lunedì 29 Settembre? Se Acquaroli (FdI) vince allora potrebbe anche dare l’ok ad un leghista in Veneto. Ma se perde? Come fa il primo partito italiano a non avere il candidato in nessuna delle 5 regioni che vanno al voto quest’anno? In particolare in Veneto, la regione d’v’è più forte?
Ma non la stiamo tirando troppo in là?
Sono questi i pensieri che girano non solo tra il popolo leghista, ma in tutto il centrodestra veneto.
