Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, nella sera di venerdì 3 ottobre ha partecipato ad un’assemblea degli iscritti di Fratelli d’Italia nella sede del partito. Presenti il presidente provinciale Ciro Maschio, il sen. Gelmetti e i deputati Morgante e Padovani.

Chi sperava che il ministro potesse portare da Roma qualche news, se non sulla decisone, ma almeno sull’orientamento dei leader nazionali sulla scelta del candidato presidente alle prossime regionali del Veneto è rimasto a bocca asciutta. E così anche gli iscritti che hanno partecipato alla riunione, tra i quali alcuni candidati in pectore.

Il candidato al dopo Zaia rimane ancora un mistero

Urso è rimasto sulle solite posizioni. Fratelli d’Italia in Veneto alle ultime europee ha sfiorato il 38% ed è di gran lunga il primo partito. Dato, questo, che, a logica, gli dovrebbe garantire la candidatura. Ma tanto è il senso si responsabilità dei fratelli e delle sorelle d’Italia che potrebbero anche rinunciarvi per il bene della coalizione. 

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In sostanza: ne sappiamo tanto quanto un mese fa. Non resta quindi che attendere ancora.

Sulla questione palestinese, la più spinosa per il partito della Meloni, in quanto molti elettori sono critici sulla posizione del governo che all’assemblea generale del’Onu si è rifiutato di riconoscere la Palestina e non ha fatto nessun passo concreto per fermare il massacro a Gaza di 100 mila persone, Urso ha affermato la totale adesione alla proposta del presidente Trump limitandosi ad auspicare una pacificazione.

Molto più netta invece la condanna di FdI dello sciopero generale di oggi perché ha causato disagi ai cittadini italiani.