Il sindacato di polizia Lavoro&Libertà chiede la rimozione del Questore di Verona
(c.d.n.) Dopo la strage di Castel d’Azzano in cui 3 carabinieri hanno perso la vita durante un’operazione, si alza la voce del sindacato di polizia Lavoro & Libertà. In una lettera inviata al ministro dell’Interno e al Capo della Polizia, il sindacato chiede “la rimozione immediata del Questore e del Capo di Gabinetto della Questura di Verona“, accusandoli di “non aver garantito un’adeguata pianificazione dell’intervento”.
“L’operazione in via San Martino, che si è trasformata in un inferno a causa dell’esplosione provocata dai fratelli Ramponi -, secondo il sindacato – sarebbe stata condotta senza una corretta valutazione dei rischi. All’interno della casa erano infatti presenti bombole di gas e ordigni artigianali, e — prosegue — come emerge da fonti interne, erano già stati segnalati avvertimenti e minacce da parte degli occupanti in caso di sgombero”.
“Il personale è stato esposto a un pericolo gravissimo – incalzano -. Ci sono state sottovalutazioni nella catena di comando che hanno avuto conseguenze tragiche”, si legge nella lettera firmata dal segretario nazionale Maurizio Coluccio.
Le richieste al Viminale
Il sindacato non si limita alla denuncia, ma avanza tre richieste al Ministero dell’Interno: “L’apertura di un’inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità nei livelli decisionali. La revisione dei protocolli operativi per interventi di sgombero in contesti ad alto rischio. E infine l’adozione di nuove misure di sicurezza per evitare che simili tragedie possano ripetersi”. In conclusione sottolinea che “la richiesta di rimozione dei vertici della Questura di Verona viene presentata come un atto di responsabilità istituzionale e un segnale di rispetto verso i caduti e i feriti”.
“Onorare i caduti con verità e responsabilità”
Nella parte finale della missiva il sindacato sottolinea che “onorare i tre militari morti significa pretendere verità, giustizia e responsabilità. La sicurezza degli operatori non può mai essere sacrificata per sottovalutazioni organizzative. Le istituzioni devono garantire che chi rischia la vita in servizio abbia la massima protezione possibile”.
“La lettera, inviata il 14 ottobre al ministro dell’Interno, al Capo della Polizia e all’Ufficio Relazioni Sindacali“, sottolinea il sindacato, “rappresenta la prima presa di posizione formale che mette in discussione la gestione dell’operazione da parte della Questura di Verona”.

