( p.d.) L’autonomia, il federalismo, l’indipendentismo sono stati gli elementi fondanti della Lega quando è nata ed è andata affermandosi dagli anni ‘80 in poi.  Con qualche distinguo: più identitaria e culturale la Liga Veneta, prima a nascere. Più centrata sulla rivendicazione economico-fiscale la Lega Lombarda.

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Umberto Bossi


Miglio l’ideologo che aveva ipotizzato una riforma per un’Italia federale divisa in 3 cantoni.
Bossi il ‘lìder maximo’ che su questa linea primigenia s’era spinto fino a chiedere l’indipendenza della Padania, assunta anche come nome dei gruppi parlamentari.

Poi il tracollo. Il ‘cerchio magico’, il Trota, l’inchiesta giudiziaria sui finanziamenti. La Lega crolla ai m minimi storici nel consenso.

FONTANA SALVINI
Salvini, Tosato, Fontana

Arriva Salvini che la fa rinascere. E, annusata l’aria che cambiava, compie anche la sua mutazione da partito macroregionale a partito nazionale. Grave l’errore di andare al governo con i grillini, riparato in qualche modo, ma a prezzo di un calo della credibilità. E dei voti.

Intanto i Fratelli d’Italia crescono. La Lega diventa sempre più sovranista e identitaria andando a coprire lo spazio lasciato a destra dalla Meloni che si è spostata verso il centro.

La Lega oggi

E arriviamo ai giorni nostri, con il generale Vannacci che salva la Lega con mezzo milione di voti suoi e che monta sul Carroccio come vice-Salvini.

Nel frattempo quella parte del partito legata alle istanze autonomiste che non si sente ‘di destra’ mugugna. Specie in Veneto, culla della Liga, dove Zaia, padre della battaglia per l’Autonomia differenziata e rivale di Salvini, perde quota dopo essere stato impallinato nella sua richiesta di restare governatore a dispetto della legge elettorale e della logica.

A poche settimane dalle regionali del Veneto la Lega è divisa fra la componente venetista e autonomista, in qualche modo rappresentata da Zaia e quella identitaria e sovranista che fa capo a Salvini, Fontana e Vannacci.

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Valdegamberi e Vannacci

Ma è la componente autonomista destinata a soccombere. Non perché Zaia ha perso, ma perché è cambiato contesto storico.
L’interesse per l’autonomia o il federalismo più in generale riguardano l’assetto interno dello stato. Ma il presupposto è che ci sia una situazione internazionale consolidata e tranquilla. Com’era quando la Lega, cavalcando questi temi, si affermò. 

Ma se, come accade oggi, il futuro è incerto, la guerra torna ad essere una possibilità e addirittura incombe la minaccia di un conflitto nucleare la gente è attenta a ben altro che all’autonomia.

Per questo è fatale che a prevalere sia la linea Salvini-Fontana-Vannacci. Anche in Veneto.