La posizione di Irene Carpanese, del Nuovo Sindacato Carabinieri
Castel d’Azzano. La frustrazione per quello che è accaduto non svanirà, ma sarà viva per sempre la memoria di chi è caduto servendo lo Stato. Ed è proprio nel rispetto di chi ha dato la vita per lo Stato e per la tutela della legalità, che è doveroso soffermarci a riflettere sulle circostanze sociali e giuridiche in cui oggi operano le Forze dell’Ordine.
Le condizioni operative di alto rischio sono prevedibili, siamo formati per questo: i nostri tre fratelli caduti erano carabinieri altamente specializzati ed esperti, non era sicuramente il rischio operativo che li poteva spaventare.
“Ma quante volte questo rischio è accentuato o addirittura innescato dall’intolleranza e dall’aggressività verso chi indossa l’uniforme?” Queste le riflessioni di Irene Carpanese, Segretario Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri. “È tassativamente inaccettabile lavorare in condizioni di pericolosità volutamente provocate da questi sentimenti ostili alle Forze dell’Ordine e ai principi di legalità e sicurezza che esse rappresentano”.

Poco tempo fa, nel corso di un convegno sulla sicurezza, cui il Nuovo Sindacato Carabinieri ha partecipato, un rappresentante dello Stato ha azzardato definire pessimisti i rappresentanti del sindacato, asserendo che a provare questo sentimento ostile verso le Forze dell’Ordine è sono una piccola fetta della popolazione. Eppure, come ha puntualizzato il Segretario Generale Vicario Michele Capece in quel frangente, “è proprio a causa di questa minoranza che il nostro lavoro è sempre più rischioso”, ed è proprio a causa di questa minoranza che i tre carabinieri, esperti e specializzati, hanno tragicamente perso la vita a Castel d’Azzano.
Apprezzamento per il Procuratore Tito accorso immediatamente a Castel d’Azzano
Una vera e propria strage, come ha manifestato alla stampa, quale ipotesi di reato, il Procuratore Tito, di cui è stato apprezzabile anche il tempestivo intervento sul posto con le sue dichiarazioni a tutela dell’operato delle forze dell’ordine
A fronte di questa tragedia, è fondamentale che lo Stato reagisca con fermezza per tutelare chi, quotidianamente, è in prima linea per la sicurezza di tutti. Non si può tollerare che chi indossa una divisa e lavora per la collettività diventi un bersaglio.
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri – conclude Irene Carpanese – con la sua proposta di legge di iniziativa popolare che interviene sull’Atto Dovuto, sta già facendo la sua parte: siamo arrivati in pochi giorni a 15 mila firme e siamo fiduciosi che i colleghi e i cittadini condividono l’importanza di questo strumento e credono nell’esigenza di cambiare il sistema delle tutele per chi tutela la cittadinanza. Tutti i cittadini d’Italia possono firmare, accedendo con SPID o carta di identità elettronica a questo sito: https://www.supportiamoleforzedellordine.it/. È necessario garantire strumenti legali e operativi adeguati a fronteggiare la crescente ostilità che, in molti contesti, sfocia in atti criminali e, come in questo caso, letali”.
