Un caso politico grave

La Verità scrive il vero? Dovrebbe essere così. Anche perché ripropone manovre già avvenute in passato.
Quello che ha riferito sulle rivelazioni che avrebbe fatto Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, è diventato il caso politico del momento. E, se confermate, dei prossimi mesi, destinate a destabilizzare la situazione italiana. Una situazione mai stata così solida. Almeno a giudicare dalla durata dell’esecutivo e dal credito internazionale e degli ambienti finanziari.

Che cosa avrebbe detto il consigliere di Mattarella

Ma che cosa ha detto di così grave il consigliere di Mattarella, già deputato Pd?
In un colloquio informale avrebbe riferito di una manovra per far cadere il governo Meloni prima che arrivi a fine legislatura nel 2027.Un anno e mezzo -dice Garofani- non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone.
Già, lo scossone. Qualcosa di non proprio nuovo in Italia.

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Referendum, Corte dei Conti, spread, campagna acquisti nel centrodestra

Uno strumento potrebbe essere il referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati, abilmente pompato nel suo significato politico globale. Un altro l’intervento della Corte dei Conti sull’attività del governo, o un improvvisa inversione dello spread, oppure la costituzione di un raggruppamento centrista formato da parlamentari del centrodestra ‘comprati’ che faccia venire meno la maggioranza alla Meloni, costringendola alle dimissioni. 

Niente di nuovo sotto il sole

Tutti giochini già sperimentati in passato contro Berlusconi, ispirati da Scalfaro nel 1994 e da Napolitano nel 2011. Dei golpe bianchi che hanno vanificato la volontà popolare. Affermazione che se fatte al bar lascerebbero il tempo che trovano, ma che assumono un peso del tutto diverso se dette da un consigliere di Mattarella.

Botta e risposta Bignami-Quirinale sulla manovra

Al punto che normalmente il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami lo ha invitato il consigliere a chiarire quanto raccontato dal quotidiano:  “Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l’importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza“.

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Maschio e Bignami

In risposta la nota del Quirinale: ”si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo”.

Sullo sfondo non è difficile intravvedere il ‘deep state’, preoccupato che senza scossoni il prossimo parlamento che dovrà eleggere il nuovo Capo dello Stato possa essere ancora di centrodestra e interrompere così la tradizione, peraltro stabilita da nessuno, che il presidente della Repubblica deva essere di sinistra.