(di Gianni Schicchi) Riprende l’attività sinfonica della Fondazione Arena al Filarmonico con un ricercato e raro concerto diretto dal maestro Wolfram Christ che torna alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena, venerdì 28 novembre alle 20 (replica sabato 29 alle 17) con un programma dedicato agli archi. Fra le trame della rara Suite di Janáček e le crepuscolari Metamorphosen, ultimo capolavoro di Richard Strauss, sarà eseguito anche il Concerto per sassofono e archi di Glazunov che avrà come solista il virtuoso Gaetano Di Bacco.
Il primo dei due fine settimana consecutivi dedicati alla Sinfonica mette in risalto violini, viole, violoncelli e contrabbassi dell’orchestra: sul palcoscenico tre esecuzioni rare a Verona, tre modi diversi di fare musica tra Ottocento e Novecento. Il compositore moravo Leoš Janáček (1854-1928) rappresenta una delle voci più originali a cavallo tra i due secoli: la sua giovanile Suite per archi (1877) inanella sei danze diverse in cui si può già intravedere il pioniere che sarà in pochi anni, esploratore della lingua e della musica ceche, con un uso personale di ritmi, melodie, armonie anche imprevedibili.
Al centro del programma un lavoro del 1934, il Concerto per sassofono contralto e archi in mi bemolle maggiore di Aleksandr Glazunov (1865-1936), compositore russo che fu tramite prezioso tra il tardoromantico gruppo dei Cinque e i nuovi autori della Russia sovietica, di cui fu stimato docente, con Šostakóvič in testa. Questo breve concerto rapsodico, scritto quando Glazunov si era già stabilito a Parigi, usa molto liberamente le forme e il linguaggio della tradizione tardoromantica, ma è affidato a cantabilità e virtuosismi dell’allora nuovo e poco conosciuto sassofono, di cui costituisce un caposaldo nel repertorio classico. A chiudere il programma il testamento spirituale dell’ultraottantenne bavarese Richard Strauss (1864-1949), quelle Metamorphosen scritte negli ultimi giorni della Seconda Guerra mondiale che, sotto una scrittura densa e articolata, celano il tema funebre della Sinfonia Eroica di Beethoven, un commosso ultimo addio all’Ottocento e alla patria lacerata dal conflitto.
Solista al Filarmonico sarà Gaetano Di Bacco, riferimento internazionale del sassofono contralto, con migliaia di concerti all’attivo nelle più prestigiose sale del mondo, in formazioni cameristiche e orchestrali, nonché in quartetto di sax. Sul podio (in luogo del previsto Bisatti) salirà il maestro Wolfram Christ, direttore già noto anche come prima viola sia dei Berliner Philharmoniker sia dell’Orchestra all-star di Lucerna voluta da Claudio Abbado. Direttore che nella trascorsa stagione 2024 si mise in luce al Filarmonico dirigendo il decimo concerto. Dopo aver intessuto dal 2021 un legame speciale con l’Orchestra di Padova e del Veneto, Christ viene nominato direttore in residenza per la stagione 2023-2024. Tra i suoi impegni più recenti, i concerti con l’orchestra patavina e con Sabine Meyer a Lucerna e i concerti col Teatro Carlo Felice di Genova
