Possibile grazie a chi lavora sodo
( Simone Vesentini) Il primo weekend dei Mercatini di Natale 2025 in Piazza Bra, nella cornice tra Arena e Stella, ha mostrato una Verona viva e accogliente, capace di richiamare migliaia di persone fin dall’apertura. Un evento che esiste grazie al lavoro quotidiano — spesso poco riconosciuto — di chi lo anima: gli operatori delle bancarelle.
I mercatini di Natale non rubano clienti alle botteghe
Ricordo quando, anni fa, si temeva che i mercatini avrebbero tolto lavoro a ristoranti e botteghe. È successo l’opposto: hanno creato movimento, relazioni, visibilità e nuova energia per il centro. Proprio per questo oggi dobbiamo valorizzare chi sostiene questa tradizione con impegno e sacrificio. Artigiani, produttori e commercianti lavorano all’aperto, al freddo, con orari lunghi e responsabilità concrete. Investono risorse proprie e, per farlo, hanno bisogno di programmare su orizzonti adeguati, non su tempistiche incerte.

Molti di loro credono in Verona da oltre dieci anni. Non espositori occasionali, ma volti noti, punti di riferimento per residenti e turisti. Conoscono la città, la raccontano ai visitatori, frequentano i suoi locali, acquistano nelle sue botteghe: generano lavoro e valore. Sono ambasciatori informali della città, eppure raramente messi al centro delle decisioni su spazi e organizzazione.
La scelta di portare i mercatini in Piazza Bra, proprio nei mesi che precedono le Olimpiadi Invernali, offre loro uno spazio più ampio e funzionale, dove poter lavorare al meglio.
I mercatini lo dimostrano con chiarezza: Verona è una città bellissima e ricca di opportunità. Ma per crescere e creare valore diffuso deve tornare a mettere il lavoro e chi lavora al centro della propria narrazione e delle proprie scelte. Perché non c’è sviluppo senza chi lo rende possibile, ogni giorno.

