( g.d.) La notizia battuta dall’Ansa non lascia dubbi: Trump ha deciso di voler “sospendere definitivamente l’immigrazione proveniente da tutti i Paesi del Terzo Mondo”. La motivazione: per “consentire al sistema statunitense di riprendersi completamente“.
“Solo la migrazione inversa – conclude – può porre rimedio a questa situazione”.
Poche parole e chiare. Che significano chiusura delle frontiere e remigrazione di quanti sono entrati illegalmente.
Esattamente quello che dovrebbe fare anche l’Italia che, guarda caso, ha un governo politicamente molto vicino a quello americano.
Ed è qui che il ragionamento s’incastra. Ma come? La Meloni è di destra come Trump, ha una maggioranza molto forte, gode di credito nazionale e internazionale, è la premier del paese europeo tradizionalmente più legato agli Stati Uniti e per di più alleato di ferro da 80 anni, e non prende le posizioni del suo amico d’oltre oceano?
Perché la Meloni non lo fa anche da noi?
Perché non cogliere la palla al balzo e organizzare, come gli americani, una bella campagna di remigrazione rispedendo a casa loro tutti gli immigrati irregolari?
Chi glielo impedisce, l’Europa?
Lo stesso vale per la guerra. Trump vuole la pace. E la vuole anche il 99% degli italiani, che sono stufi mandar soldi a Zelensky, specie adesso che hanno visto coi loro occhi che, almeno in parte, sono serviti ai dignitari ucraini per farsi allestire dei water e dei bidè in oro massiccio. Gli altri per far accoppare inutilmente un milione di persone. Perché la Meloni non ha approfittato per schierarsi con gli americani e chiedere anche lei la pace?
Chi glielo impedisce, l’Europa?
E perché, nel bel mezzo della guerra, in vece di darsi i bacini con quel Biden che l’ha voluta, non s’è messa d’accordo col Papa per assumere il ruolo di mediatrice come ha fatto Erdogan?
Invece l’Italia rimane schiacciata sulla politica bellicista di Macron e von del Leye, succube di Londra che tra l’altro non fa neanche più parte dell’Ue. Ma gli interessi della Germania, della Francia e del Regno Unito non sono gli stessi nostri. E, da quel che avviene, nemmeno quelli dell’Europa.
