«Per anni gli immobili provenienti da donazioni sono stati considerati “scomodi” sul mercato: molti acquirenti li evitavano e le banche spesso rifiutavano il mutuo. Il motivo era il rischio, anche a distanza di anni, che un erede escluso dalla donazione potesse chiedere la restituzione dell’immobile, facendolo uscire dalle mani dell’acquirente in buona fede».

A spiegarlo è l‘arch. Paolo Padovani, attivo sul mercato immobiliare da decenni e titolare dell’agenzia l’immobiliare .com’ di Borgo Trento-Centro.

«Con la nuova legge approvata all’interno del Ddl Semplificazioni (art. 44), lo scenario cambia radicalmente: la riforma mette al sicuro gli acquirenti e rende molto più fluida la circolazione degli immobili donati».

Fino ad oggi, spiega, un erede “leso” nella propria quota poteva agire contro il terzo acquirente, chiedendo la restituzione dell’immobile. E questo costituiva un grosso deterrente per chi aveva intenzione dio acquistare. Invece con la riforma ll’acquirente è protetto e non potrà più essere costretto a restituire l’immobile.

 Donazioni. La nuova legge favorisce il mercato immobiliare
Paolo Padovani

«Oltretutto – continua Padovani- gli eredi conservano un diritto di credito verso il donatario, ma non possono più togliere la casa a chi l’ha comprata. E questo ha effetti positivi sul mercato immobiliare perchè determina maggiore commerciabilità degli immobili donati che diventano finalmente vendibili senza timori di contenziosi futuri. Inoltre c’è una maggior accessibilità ai mutui dato che le banche possono concedere finanziamenti con maggiore serenità, venendo meno il rischio di restituzione. Senza contare che ci saranno meno contenziosi con rapporti semplificati, riduzione dei tempi e delle incertezze nelle compravendite».

Impulso al mercato immobiliare dalla legge sulle donazioni

Insomma, secondo Padovani, la riforma rende la donazione uno strumento più solido per il passaggio generazionale, garantendo sicurezza al futuro acquirente e tutela agli eredi tramite un indennizzo economico.

«La nuova normativa – conclude- protegge gli acquirenti, sblocca i mutui su immobili donati, aumenta la fluidità del mercato, favorisce una migliore pianificazione patrimoniale. Le compravendite degli immobili donati entrano così, finalmente, in una dimensione di piena sicurezza e trasparenza, in attesa dei riscontri operativi da parte delle categorie dei Notai e delle Banche».