(Angelo Paratico) La festa della Immacolata Concezione è terminata ieri, 8 dicembre, ma pochi davvero credono, anche fra i cattolici osservanti, che questa sia storicamente avvenuta. Scuotono la testa e pensano che sia solo una leggenda mutuata da qualche mito orfico o da una religione apollinea. Pensano che il creatore dell’universo non possa essere in grado di generare un figlio da una donna? La nostra fede nel sovrannaturale e nel miracoloso alla fine non va molto in profondità e si ferma davanti a una donna che genera un figlio maschio.

St Nicholas Icon Sinai 13th century

Passata la festa della Madonna ci avviamo verso il Natale, la festa di suo figlio

La vecchia pubblicità della Coca Cola rappresentante Babbo Natale è ormai ubiqua nel mondo grazie ai film americani. Per fortuna è già passata di moda l’orribile sua rappresentazione di appeso ai balconi, ma sarà bene per tutti noi dimenticare la sua origine e accettarlo come se fosse davvero parte della narrazione evangelica. Scalzare quel signore vestito di rosso e bianco-barbuto è ormai impossibile. I biglietti di auguri, perlopiù telematici, che stiamo ricevendo lo rappresentano, con tutta una sorta di parafernalia accumulati nel corso dei decenni.

san nicola 1024x924 1

Nella nostra epoca senza Dio anche i biglietti di auguri che raffigurano esplicitamente la storia del Natale sono decisamente in minoranza, mentre quelli che sostengono la ricchezza e i beni materiali, il nostro nuovo oggetto di culto collettivo, sono in forte ascesa. Solo che sappiamo che la realtà di tutto ciò è molto lontana dalle loro menti: stanno semplicemente offrendo alla gente ciò che pensano che la gente voglia, vogliono essere moderni, inclusivi e verdi e se possibile far tanti soldi senza passare dei guai.

Babbo Natale

I creatori di questi biglietti possono almeno sostenere che San Nicola sia stato un santo, molto tempo fa e che visse da qualche parte in Turchia, dove di fatto nevica di tanto in tanto, anche se non aveva nulla a che vedere con la storia del Natale. San Nicola di Bari, noto anche come san Nicola di Myra, san Nicolao, san Nicolò o san Niccolò (270–343), è stato vescovo di Myra, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane. Le sue reliquie sono conservate, secondo la tradizione, nella basilica a lui dedicata a Bari e nella Chiesa di San Nicolò a Venezia.

presepe intero 2

Torniamo al nostro Presepe

Le cartoline che raffigurano esplicitamente la storia del Natale, come accennata nei Vangeli, sono decisamente in minoranza. Come dice lo scrittore inglese Alec Marsh: “Ho assistito alla nascita di due bambini, quindi, invece di avere dei pastori, perché non introdurre un po’ di verosimiglianza, l’apparenza della realtà? Dopotutto, lo facciamo con quasi tutto il resto. Quanto sarebbe sbagliato evocare una scena di parto fotorealistica di 2000 anni fa con l’aiuto dell’intelligenza artificiale?  Infatti, se si crede al Vangelo dell’infanzia di Giacomo, che risale al II secolo ed è una delle versioni della nascita di Cristo che è stata messa da parte dal punto di vista teologico (è stato considerato apocrifo nel 405), all’arrivo a Betlemme Giuseppe va effettivamente a cercare un’ostetrica. Ci riesce così bene che alla nascita sono presenti due levatrici, una delle quali si chiamava Salomè. Giuseppe riuscì a tagliare il cordone ombelicale? Svenne alla vista del sangue? In questa versione tutto accade in una grotta in un lampo di luce brillante, ma sarebbe un biglietto di Natale indimenticabile”.

Come sa ogni ragazzo o ragazza che sia andato al catechismo, in realtà i Magi arrivarono a Betlemme solo molto tempo dopo la nascita, 12 giorni dopo Natale, secondo il calendario cristiano. A quel punto, Gesù e Maria erano in una casa, a quanto pare, e non nella stalla, e presumibilmente le decorazioni natalizie erano già state tolte e l’albero era stato gettato nel parco. Anche se quanto sopra è un po’ troppo letterale per i nostri gusti, possiamo e dobbiamo comunque sforzarci di mettere il messaggio natalizio al centro della nostra scelta di biglietti di auguri e insistere sulla meravigliosa tradizione del Presepe, che è davvero nostra e legata alla nostra fede. Meglio rinunciare all’abete, di origine nordica e creato da genti che culturalmente avevano ben poco da offrire. Ha ragione il nostro Primo ministro, Giorgia Meloni, torniamo al Presepe.

Giorgia Meloni explica a importância do Natal | Il presepe e il pastorello