Agricoltura, l’urlo di Coldiretti Verona in missione a Bruxelles contro la concorrenza sleale
“Così l’Europa non va” è il messaggio risuonato ieri tra le strade di Bruxelles, da una delegazione di Coldiretti Verona, accorpata a migliaia di agricoltori per la mobilitazione. Tutti all’unisono per protestare contro le recenti scelte politiche dell’Unione Europea. Al centro della protesta, il drastico taglio dei fondi e i trattati commerciali che minacciano la tenuta del settore primario.
Le parole di Vantini.
Il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini ha sottolineato: “Tagliare 90 miliardi alla Politica Agricola Comune significa colpire la sovranità alimentare europea e mettere in difficoltà chi ogni giorno garantisce cibo sicuro e di qualità – prosegue -. Mentre si riducono le risorse agli agricoltori europei, si spinge su accordi come il Mercosur, che rischiano di favorire importazioni senza le stesse regole su fitofarmaci, ambiente e lavoro. Non è commercio: è concorrenza sleale. Siamo europeisti convinti, ma vogliamo un’Europa diversa che investa nell’agricoltura, difenda le sue produzioni e garantisca reciprocità vera negli scambi. Senza agricoltura non c’è sicurezza, non c’è salute, non c’è futuro”, conclude Vantini.

La manovra dei 90 miliardi e il nodo sovranità
Il primo capo d’imputazione riguarda la proposta di tagliare 90 miliardi di euro alla Politica Agricola Comune (PAC). Secondo gli esponenti di Coldiretti, “una riduzione di tale portata non rappresenta solo un danno economico per le singole aziende, ma un colpo diretto alla sovranità alimentare europea”.
“Tagliare queste risorse significa mettere in ginocchio chi garantisce ogni giorno cibo sicuro e di qualità sulle nostre tavole”, spiegano dall’associazione, sottolineando come la salute e la sicurezza dei cittadini siano strettamente legate alla solidità delle imprese agricole.
L’ombra del Mercosur e la “concorrenza sleale”
A surriscaldare gli animi è anche l’accelerazione sull’accordo Mercosur, il trattato di libero scambio con i paesi dell’America Latina. Coldiretti Verona punta il dito contro quello che definisce un sistema di concorrenza sleale: mentre agli agricoltori europei vengono chiesti standard sempre più rigidi in termini di sostenibilità e sicurezza, l’accordo favorirebbe l’importazione di prodotti coltivati senza le stesse regole su fitofarmaci, ambiente e tutela del lavoro.
“Non è libero commercio se non c’è reciprocità”, ribadiscono i manifestanti. Il rischio concreto è quello di inondare il mercato europeo di merci a basso costo che non rispettano i severi protocolli di qualità garantiti dai produttori veronesi e italiani.

Un europeismo critico per il futuro del settore
Nonostante la durezza della protesta, Coldiretti ci tiene a precisare la propria natura europeista, chiedendo però un cambio di rotta radicale. L’obiettivo non è l’uscita dall’Unione, ma la costruzione di un’Europa diversa, che torni a investire nell’agricoltura come asset strategico.
“Senza agricoltura non c’è sicurezza, non c’è salute, non c’è futuro”, è stato il monito lanciato dai vertici dell’associazione davanti alle istituzioni comunitarie. La battaglia è appena iniziata e Coldiretti Verona assicura che non verranno fatti passi indietro finché non verranno fornite garanzie concrete per la difesa delle produzioni locali e della qualità del cibo europeo.
