L’Associazione Nazionale Docenti Universitari. Il Ministro si sbaglia di grosso

Nell’intervista rilasciata a la Repubblica il 23 dicembre 2025, il Ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha ribadito l’intenzione di mantenere anche per il prossimo anno il cosiddetto semestre filtro per l’accesso a Medicina, annunciando alcuni “correttivi”.
Le sue dichiarazioni, tuttavia, mostrano una distanza significativa dalla realtà vissuta da studenti e famiglie.

Secondo il Ministro, il precedente sistema dei test di ingresso rappresentava un modello “chiuso, ingiusto e classista”, una vera e propria “lotteria dei quiz” che alimentava il business dei corsi privati, spesso costosissimi. Ma lo stesso semestre filtro mantiene il numero chiuso e continua a selezionare, con l’unica differenza che la selezione avviene dopo l’iscrizione a Medicina e non prima.

Anna Maria Bernini 2019 612x640 1

Semestre trappola per gli studenti

Con il vecchio sistema, chi non superava il test poteva scegliere liberamente un altro corso di studi e iniziare subito un percorso regolare. Oggi, invece, migliaia di studenti rimangono intrappolati per mesi in un limbo formativouna didattica compressa in poche settimane, senza veri esami e senza un reale rapporto con i docenti. Il risultato è duplice e paradossale. Chi viene escluso ha perso tempo prezioso e chi viene ammesso prosegue gli studi senza avere di fatto acquisito adeguatamente materie fondamentali come Chimica, Fisica e Biologia.

In questo contesto, parlare di sistema “inclusivo” significa ignorare le conseguenze pratiche del semestre filtro. Non solo: il mercato dei corsi privati non è diminuito, ma si è ampliato. Ora la preparazione riguarda più test, più materie e perfino i futuri corsi di recupero per gli studenti che accederanno a Medicina senza il 18 in alcune discipline. Per decreto saranno considerati “idonei”, anche quando la legge non lo prevederebbe.

A tutto questo si aggiunge un altro effetto collaterale: il boom dei ricorsi legali, destinato a superare quello generato dal vecchio sistema dei test.

Una testimonianza

Una lettera pubblicata dal Corriere della Sera il 23 dicembre 2025 fotografa bene il malessere diffuso tra i candidati a Medicina:

“Il sistema non ha funzionato. Medicina non è aperta, l’accesso non è inclusivo, umano ed equo: è semplicemente chiuso, con una competizione tossica e malsana. Questo sistema ha logorato rapporti e fiducia reciproca, laddove la formazione medica dovrebbe costruire solidarietà, senso etico e cooperazione.
Parole che danno voce a un disagio collettivo, non a un caso isolato.

Meglio il sorteggio

Da anni l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso. In attesa di farlo, l’Associazione ritiene che il metodo più equo e trasparente sia il sorteggio: uno strumento semplice, a costo praticamente nullo e con un’efficacia complessiva paragonabile ai test, che invece richiedono risorse e alimentano un mercato privato sempre più florido.

Se l’obiettivo è rendere il sistema meno classista, più giusto e realmente formativo, il semestre filtro non rappresenta la soluzione. Anzi, ne esaspera le criticità. È tempo di ripensare radicalmente l’accesso a Medicina, mettendo al centro studenti, qualità dell’insegnamento e uguaglianza delle opportunità.